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Botta e risposta Storace-Casini

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Storace ha replicato che il presidente della Camera «non può certo chiederci nostalgie di un tempo i cui debiti paghiamo oggi e che spiegano le difficoltà economiche del Paese, quello del centro che sperperava quattrini in cambio di voti». «È giusto che Casini rinfacci a Prodi i giudizi su una stagione politica che lo ha visto protagonista — ha aggiunto Storace — Ma è intollerabile che il Presidente della Camera rispolveri un lessico inaccettabile verso la destra». ma che cosa aveva detto Pierferdinando Casini a Telese? «Io sono di centro e non me ne vergogno — aveva affermato intervistato da Enrico Mentana — Ma è in atto una grande mistificazione sul centro. Si indica chi è di centro come se dovesse discolparsi di qualcosa. Chi si deve discolpare sono i comunisti e i fascisti che hanno fatto un partito per dimenticare la loro storia. Gli uomini di centro non lo hanno fatto». Poi ha ricordato che gli ex democristiani hanno dato vita ad una congregazione di uomini di centro (e Casini cita il Ccd) e che quel partito venne formato «non per dimenticare ma per ricordare. Il futuro del Paese si gioca su ricette moderate perché il bipolarismo non è uno scontro tra uomini primitivi». Affermazioni che hanno mandato su tutte le furie Francesco Storace, specialmente per quel che riguarda il passaggio su comunismo e fascismo. Ieri in serata è arrivato però il chiarimento di Casini con una telefonata fatta direttamente a Storace. «Il giudizio storico-politico sul fascismo e sul comunismo espresso dal presidente della Camera Pierferdinando Casini a Telese — ha spiegato una nota dell'ufficio stampa di Montecitorio — non ha niente a che fare con la valutazione positiva sul coraggioso cammino che Alleanza nazionale, da Fiuggi ad oggi, ha intrapreso sotto la guida del suo presidente Gianfranco Fini».

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