In Spagna la rivoluzione laica
La cattolicissima Spagna, così, sta sempre più assomigliando ad un paese nordeuropeo. E i cattolici, che sono la maggioranza, non sono del tutto soddisfatti di alcune decisione prese dal nuovo premier. Nella «battaglia per i diritti civili» voluta fortemente da Zapatero hanno vinto il matrimonio omosessuale, il divorzio veloce la sperimentazione sulle cellule embrionali e anche la riproduzione assistita che rende possibile la selezione genetica. Quest'ultima norma consentirà a una coppia di concepire un bambino che servirà da donatore di cellule staminali per il fratello malato. Storica è stata definita dal colletivo gay e lesbiche anche la legge che consentirà a persone dello stesso sesso di sposarsi e adottare bambini esattamente come gli eterosessuali. La grande sfida di Zapatero alla Chiesa sta infatti in un testo di quattro righe che modifica il codice civile sostituendo i termini «marito e moglie» con «coniugi». Riformato anche il divorzio, che in vigore dall'81, diventa più veloce ed economico. Sarà possibile presentare domanda solo dopo tre mesi dal matrimonio, senza separazione previa e senza cause di colpevolezza. La riforma ha ancora però un punto molto discusso che riguarda la custodia condivisa dei figli, che ora può essere richiesta da uno solo dei due coniugi. Il governo si è detto infatti pronto a ritoccare questo punto. Il Congresso ha poi approvato un emendamento presentato dal Partito nazionale basco che inserisce tra i doveri dei contraenti, oltre a quelli di vivere insieme, di esere fedeli e di aiutarsi reciprocamente, quello di «condividere le responsabilità domestiche, la cura e l'attenzione nei confronti dei figli, dei genitori e delle altre persone a loro carico». Sul tema dell'aborto invece ci sono ancora dei problemi. Il parlamento spagnolo si è rifiutato invece a grande maggioranza, di esaminare proposte di legge di partiti di sinistra miranti a depenalizzare totalmente l'aborto. Quello sulla facilitazione dell'aborto, è un'altra battaglia fondamentale per Zapatero. Infatti, all'arrivo alla Moncloa il neopremier aveva annunciato di voler ampliare le condizioni per autorizzare l'interruzione volontaria di gravidanza, ma vi aveva rinunciato per l'attuale legislatura. L'aborto è autorizzato in Spana dal 1985 in alcuni casi limitati: per le donne vittime di stupro, per malformazioni del feto e aundo la gravidanza presenta un grave pericolo per le condizioni della madre. Il governo ha anche abbandonato l'idea di legalizzare l'eutanasia per i malati terminali.