Fini sancisce la fine delle correnti, La Russa le riesuma
I 25 membri sono nè più nè meno gli stessi che sono alla guida del partito e in linea con le ultime decisioni del capo. Una scelta assolutamente «istituzionale» in continuità con le decisioni che il leader di An ha preso negli ultimi mesi, primo fra tutti l'azzeramento dei vertici del partito, e che mirano ad azzerare il sistema delle correnti all'interno del partito. Così del nuovo esecutivo che si riunirà, per la prima volta, il prossimo 7 settembre, fanno parte: Donato Lamorte, capo della segreteria politica, il responsabile del dipartimento organizzazione Marco Martinelli, il portavoce Andrea Ronchi, Giovanni Collino, responsabile dipartimento enti locali, Silvano Moffa (ufficio programma) e Roberto Menia responsabile del dipartimento propaganda: tutti di stretta osservanza finiana, i suoi nuovi fedelissimi. E poi, i ministri Gianni Alemanno, Mario Landolfi, Altero Matteoli, Francesco Storace, Mirko Tremaglia; i viceministri Mario Baldassarri, Ugo Martinat e Adolfo Urso. I sottosegretari Alfredo Mantovano, Learco Saporito, Giuseppe Valentino, Pasquale Viespoli oltre ai deputati Maurizio Gasparri, Alberto Giorgetti, Antonio Mazzocchi, Vincenzo Nespoli ed il senatore Riccardo Pedrizzi; gli eurodeputati Cristiana Muscardini e Adriana Poli Bortone. Ad essi si aggiungono coloro che partecipano di diritto: il coordinatore della assemblea nazionale Domenico Fisichella, i capigruppo al parlamento europeo, alla Camera e al Senato, Roberta Angelilli, Ignazio La Russa, Domenico Nania, il segretario amministrativo Francesco Pontone e il la leader di Azione Giovani Giorgia Meloni. Bocciati, almeno per il momento, alcuni giovani promettenti che erano stati promossi da Fini nell'ultima tornata di nomine: Carmelo Briguglio e Italo Bocchino. Per ovviare a questa mancanza il capogruppo Ignazio La Russa ha invitato Fini «a valutare l'opportunità di allargare la squadra dell'esecutivo del partito» proprio a loro due, oltre che al senatore Oreste Tofani che è sempre stato il responsabile spettacolo del partito. Propio per sottolineare l'importanza della presenza dei due giovani, e forse per cercare di riesumare il sistema della correnti, il capogruppo alla Camera ha nominato Briguglio (Destra Sociale) e Bocchino (Destra Protagonista) suoi vice.