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Via Solferino liquida Cesare Romiti

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L'ex presidente vende tutto. Caccia alle azioni per evitare sorprese in Borsa

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Se adesso l'immobiliarista Stefano Ricucci fa meno paura, le continue indiscrezioni su gruppi esteri disposti a comprarsi il Corriere della Sera tengono in ansia i soci del tradizionale "salotto buono" dell'economia italiana, tutti con un posto riservato nella cabina di regia di Via Solferino. Di qui le pressioni dei tre soci con facoltà di superare il 5% del gruppo editoriale, già in manovra per un rafforzamento delle quote. Un'operazione che proietta in prospettiva il sindacato di blocco ben oltre il 61% del capitale di via Rizzoli. La torta da dividere d'altronde non contiene troppe calorie. Si tratta dell'1% della Gemina rimasto in tasca all'ex presidente Romiti, travolto dalle esigenze di cassa generate dai cattivi affari delle altre società del suo impero. Così, è bastato che il presidente dell'accordo parasociale, Giampiero Pesenti, confermasse la data del 14 settembre per affrontare il nodo Gemina, che in tanti si sono presentati all'appello. Oltre ai soci con facoltà di aumento, non ha nascosto il suo interesse anche Francesco Merloni. Alla revisione dell'estate scorsa - che ha aperto le porte del Patto a Salvatore Ligresti - Banca Intesa, Pirelli e Diego Della Valle avevano ottenuto la facoltà di salire dal 3 al 5,05% di Rcs, con l'impegno ad apportare le quote al sindacato. Della Valle, che solo alla vigilia si era detto «pronto» a salire al 5%, ieri ha comunicato alla Consob di esser salito in due mosse dal 3,032% a 4,345%, con l'ultima operazione messa a segno il 26 agosto esercitando un'opzione del 5 agosto per acquistare lo 0,54% del gruppo. «Un'operazione - ha commentato Della Valle - che si inquadra in una logica di investimento di lungo periodo, tenuto conto delle ottime potenzialità industriali della società». A loro volta Banca Intesa e Pirelli hanno ottenuto - rispettivamente il 12 e il 3 agosto - delle nuove opzioni di acquisto sul mercato di un ulteriore 1,223% di Rcs, grazie alle quali si porterebbero al 4,2% (Intesa) e al 4,163% (Pirelli). Non è stato finora comunicato se vi siano soggetti che abbiano concesso le opzioni di acquisto ai tre componenti del Patto, per quote complessive del 3% circa di Rcs (il 3,7% considerando tutto l'incremento di Della Valle). Il sindacato ha comunque autorizzato gli stessi soci a comprare azioni sul mercato. In ogni caso, quando Consob era intervenuta chiedendo a tutti gli azionisti rilevanti di Rcs e Mediobanca di aggiornare le quote in possesso (le comunicazioni arrivarono il 1 luglio) si erano tutti impegnati volontariamente a comunicare anche variazioni dell'1%, escluso Stefano Ricucci.

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