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Incontro in Vaticano tra la Fallaci anti-islam e Papa Ratzinger

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Anche perchè l'udienza «a carattere privato» che Benedetto XVI ha concesso sabato a Oriana Fallaci, su «richiesta della signora», rischia ora di diventare un caso: di mettere vicino, in pratica, papa Ratzinger, secondo il quale non è in corso «alcuna guerra di religione» e che ritiene l'Islam una religione per cui ha «stima», con le idee decisamente più oltranziste della scrittrice. D'altra parte, nessun contenuto dell'incontro è stato divulgato, e pertanto si procede per ipotesi sui contenuti del dialogo tra il papa-teologo e la Fallaci, individuando nella situazione internazione e nel rapporto occidente-islam il terreno di confronto. Unica certezza è che la visita non è stata lunga. A partire dall'11 settembre 2001, inoltre, le idee della Fallaci non sono state quasi mai in sintonia con quelle della Santa Sede. La richiesta di udienza con Benedetto XVI fa vedere un diverso atteggiamento della Fallaci che, forse, spera nel nuovo pontefice per un improbabile cambiamento di «fronte» della chiesa. Anche perchè fino a poco tempo fa la scrittrice non ha lesinato attacchi nei confronti del papato: nel dicembre 2001, parlando della sordità dell'occidente nei confronti della «guerra santa» dell'islam, chiamò in causa anche Karol Wojtyla. Un atteggiamento di sfida che non è certo piaciuto al Vaticano che, tramite l'Osservatore Romano, il 14 settembre 2002 definì «sconcertante» il ragionamento della Fallaci nel suo saggio sull'11 settembre, pubblicato dal Corriere della Sera. Il giornale vaticano, in un editoriale firmato dallo storico cattolico Giorgio Rumi, contestò la giornalista-scrittrice per aver ridotto concettualmente il Papa e la Santa Sede a «potenza» e «forza» puramente temporali, come fossero «un governo o un comando supremo strategico».

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