«Non se ne doveva parlare lì»
A parlare è l'avvocato Paolo Iorio che rappresenta il governo del Regno Unito per l'estradizione di Hamdi Issac, sospetto attentatore di Londra. Iorio è professore di diritto britannico all'Università di Malta a Roma e uno dei maggiori esperti in tema di estradizioni. L'avvocato afferma di essere rimasto molto colpito dalla partecipazione del legale dell'etiope, Antonietta Sonnessa, al programma «Quelli che il calcio» condotto da Simona Ventura. Era necessario un contraddittorio? «La Ventura ha enfatizzato il ruolo del legale Sonnessa sottolineando che sta tenendo sotto scacco gran parte dell'Europa. Ma questo non è vero. Per un procedimento di estradizione finora si impiegavano 7-8 mesi, ma ora per l'intervento tempestivo delle autorità italiane avremo una sentenza della Corte nel giro di meno di due mesi. Mi sembra poi che dall'intervento dell'avvocato Sonnessa sia venuto fuori un messaggio allarmante». Quale messaggio allarmante? «Sembra quasi che chissà quale destino attenda l'etiope nel Regno Unito. Ma in quel Paese le spese giudiziarie sono le più alte al mondo il che vuol dire che offre alte garanzie giudiziarie. Quindi non era proprio il caso di trattare un tema così delicato come quello dell'estradizione in un programma d'intrattenimento, non le pare?» Vuol dire che l'argomento non è stato affrontato in modo corretta? «Voglio dire che l'estradizione è una materia molto delicata, regolata da trattati internazionali che sfuggono anche ai penalisti ordinari. C'è una legge quadro comunitaria che è stata promulgata dopo l'attentato dell'11 settembre a New York nel giugno del 2002 che ha imposto agli Stati dell'Unione di recepire la normativa. In Italia questo è avvenuto nell'aprile del 2005. Tornando all'estradizione di Hamdi Issac è un caso particolare perché c'è di mezzo un attentato terroristico. Insomma non se ne può parlare tra un rigore e un gol. La colpa non è dell'avvocato Sonnessa, semmai di chi l'ha invitata». Vuole anticipare le sue posizioni sul caso? «Le nostre ragioni le spiegheremo alla Corte di Cassazione quando verrà fissata l'udienza».