«Nessuno spot
Mi serviva per fare audience»
L'avvocato Antonietta Sonnessa è stata invitata personalmente da me nella prima puntata di Quelli che il calcio perché è una donna italiana che ha richiamato, durante l'estate l'attenzione dei mass media internazionali sul suo operato come avvocato difensore di ufficio di Hamdi Issac». E' il commento di Simona Ventura, all'indomani delle polemiche sorte sulla presenza, nella sua trasmissione, dell'avvocato Sonnessa che ha spiegato le motivazioni per le quali si oppone all'estradizione dell'etiope Issac, accusato di essere uno dei terroristi del 7 luglio scorso a Londra. Non le sembra di non aver reso un servigio a chi combatte contro il terrorismo mettendo a repentaglio la propria vita? «Non cado nella trappola della polemica. La Sonnessa è oggi un personaggio di costume, una delle donne italiane più famose oltre confini e sta tenendo in scacco, con il suo operato mezza Europa. Rifiuto assolutamente l'idea che si sia trattato di uno spot a favore di qualcuno o di qualcosa, tanto più del terrorismo. Ripeto, a me interessava soltanto che questo personaggio, donna oramai famosa, elegante, di carattere forte e determinato potesse nel mio programma spiegare al grande pubblico che magari non legge i quotidiani e le riviste, i motivi del suo atteggiamento intransigente nei riguardi della rogatoria internazionale sull'estradizione dall'Italia a Londra di Issac». Sembrava però che non avesse contradditorio. «Klaus Davi le ha posto delle domande» Ma lei non ha risposto, lo ha sottolineato lo stesso interessato. «Credo abbia risposto nell'ambito di una più lunga riflessione che solo apparentemente può aver fatto perdere di vista l'immediatezza del concetto più volte da lei ribadito». Quale idea si è fatta di questa signora? «Ho capito che è una donna di grande risolutezza e carattere. A me piace portare al centro dell'attenzione personaggi femminili determinati ed in grado di competere con l'universo maschile in carriera. Mi rendo anche conto che spesso l'intelligenza e le potenzialità di noi donne possono disturbare e dare fastidio ai signori uomini che dovrebbero oramai farsene una ragione delle nostre capacità e smetterla di pensare di poter primeggiare su tutto». Possiamo pensare che la presenza della Sonnessa sia servita a catturare pubblico? «Ci saranno altre presenze singolari a Quelli che il calcio, anche persone che non vanno in video ma che hanno qualcosa da dire che interessi il grande pubblico. Io ho bisogno di tali personaggi curiosi e sorprendenti per poter fronteggiare l'incalzare della concorrenza. Avevo già annunciato che questa edizione di Quelli che il calcio sarà innovativa, bisogna essere borderline. D'altra parte chi lo dice che in un varietà debbano esserci come ospiti soltanto i soliti nani e le solite ballerine, oppure i soliti volti noti ed i bellissimi di turno? Io voglio fare un altro tipo di spettacolo». Quale è stata l'audience durante la presenza della Sonnessa? «In linea con il resto del programma. Questo dimostra che gli spettatori italiani sono la rappresentanza di un popolo maturo che sa discernere con oculatezza e sa farsi le proprie opinioni anche dinanzi ad un talk show».