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La riforma di Bankitalia nella legge sul risparmio

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Nel governo si lavora a questa soluzione, anche se non sono esclusi altri strumenti legislativi, mentre anche l'opposizione si concentra sugli emendamenti al ddl, lasciando cadere l'ipotesi di una mozione parlamentare di sfiducia al governatore di Bankitalia e ritrovando così un'intesa. L'attenzione è puntata sul Consiglio dei ministri del 2 settembre, quando il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco esprimerà le proprie valutazioni sulla relazione letta da Antonio Fazio alla riunione del Cicr del 26 agosto. Il sottosegretario all'Economia Maria Teresa Armosino ribadisce il proprio favore ad una soluzione del problema legata alla legge sul risparmio. «Il presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di un intervento legislativo per la riforma di Bankitalia e gli strumenti sono: o gli emendamenti alla legge sul risparmio, soluzione che preferisco, o un provvedimento ad hoc», dice il sottosegretario precisando che, dopo un colloquio con Siniscalco, questa sarebbe anche l'orientamento del ministro dell'Economia. Sulla stessa linea il ministro per i Beni culturali Rocco Buttiglione che, sottolineando la necessità di non fare della riforma di Bankitalia una questione personale contro Fazio, insiste sul'opportunità di utilizzare il disegno di legge sul risparmio per varare la riforma della Banca centrale. Il vicepremier Gianfranco Fini non è altrettanto esplicito nel richiamo al disegno di legge sul risparmio ma conferma l'esigenza di riformare le regole anche se, osserva «un caso Fazio non esiste». Non è su questa linea il relatore in Senato al disegno di legge sul risparmio Maurizio Eufemi, secondo il quale sarebbe opportuna semmai una risoluzione parlamentare che fissasse gli atti di indirizzo per una riforma che comunque non potrebbe essere varata in questa legislatura. Altrimenti, è il ragionamento di Eufemi, ci sarà il rischio che affondi lo stesso ddl sul risparmio, gravato di una questione considerata dal relatore «impropria». Dopo molte vicissitudini, torna così centrale il testo del disegno di legge di riforma degli strumenti a tutela del risparmio che potrebbe tornare ad essere più simile al testo originario licenziato dalle commissioni della Camera. Ma oltre al mandato a termine per il governatore di Bankitalia e il passaggio all'Antitrust delle funzioni di controllo sulla concorrenza bancaria, nel testo dovrebbero trovare ora posto anche la definizione di una struttura di vertice più collegiale della Banca centrale e soprattutto di un nuovo assetto proprietario. Centrale sarà poi la questione del periodo di transizione fra l'attuale struttura di Bankitalia e quella futura. Intanto ha avuto riflessi anche all'interno della Banca d'Italia la relazione tenuta dal governatore al Cicr. Giovanni Castaldi e Claudio Clemente, i due funzionari della Vigilanza bancaria interessati alla vicenda, dopo aver letto le 24 pagine del documento presentato da Fazio hanno rafforzato il proposito di dimettersi, già confessato nei giorni scorsi ai più stretti collaboratori.

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