Dietro di lui Casini, Monti e Formigoni
Il primo a essersi fatto avanti, anche se mai in maniera ufficiale, è stato il il presidente della Camera Pierferdinando Casini. Più volte l'esponente dell'Udc ha ribadito che la Cdl ha bisogno di un segnale di discontinuità. Affermazioni che sono state lette come una vera e propria autocandidatura. Poi c'è il governatore della Lombardia Formigoni che sarebbe pronto a prendere il posto di Berlusconi qualora il premier voglia fare un passo indietro. E infine c'è l'ex commissario europeo Mario Monti, fautore di un «grande centro»