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Prove tecniche di Finanziaria

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Di bozze, come ha spiegato ieri Roberto Maroni, ancora non ne circolano, e il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, non presenterà ancora nessun testo scritto ai colleghi di governo nelle due riunioni di governo previste in settimana, oggi e venerdì 2 settembre. Quello che è certo però è che mentre i tecnici di via XX Settembre sono al lavoro per trovare le risorse necessarie a conciliare il rientro del deficit e la spinta alla crescita, Siniscalco inizierà una serie di incontri con al centro proprio la Finanziaria: il primo in ordine di tempo, domani con il ministro del Welfare, Maroni. Dopo giorni di dibattito sulla tassazione delle rendite finanziarie e sulla riapertura della sanatoria fiscale del 2003 per reperire fondi da destinare al rilancio economico, il Tesoro rimane quindi sulle posizioni espresse giorni fa dal viceministro Giuseppe Vegas: «è prematuro dare giudizi su una legge Finanziaria che, al momento, non esiste neppure in bozza». Gli impegni con Bruxelles, cioè i 11,5 miliardi necessari per riportare dal 4,6% tendenziale al 3,8% il rapporto deficit/Pil, rimangono dunque, per ora, l'unico punto fermo di una manovra che tutti vorrebbero contenesse più risorse per famiglie, imprese ed investimenti. In questo scenario potrebbe prendere corpo la proroga per le ristrutturazioni edilizie, mentre lo sconto Irpef del 36% e l'Iva ridotta al 10% non scadrebbero il 2005 e la Finanziaria dovrebbe provvedere a rinviarle. Una posizione bipartisan condivisa dai presidenti delle commissioni Finanze di Camera e Senato, Maurizio Leo (An) e Giorgio Benvenuto (Ds). E mentre Siniscalco annuncia misure per il no-profit nella mnanovra, Roberto Maroni lo incalza sul costo del lavoro che, dice, «deve rappresentare il contenuto forte della Finanziaria. La Lega lo ha chiesto ripetutamente. Bisogna ridurre l'Irap, certamente, ma siccome ci sono le Pmi che ne beneficiano meno, bisogna ridurre fortemente anche il costo del lavoro nella Finanziaria 2006, partendo dalle piccole e medie imprese. E martedì pomeriggio vedrò il ministro Siniscalco per discutere proprio di questo». Infine torna a far capolino l'ipotesi-condono. Il ministro della Funzione Pubblica Mario Baccini che, al di là degli scetticismi dimostrati in questi giorni, non l'ha esclusa a priori anche se, ha puntualizzato, «è prematuro fare progetti senza un impianto strutturale».

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