Sette milioni in attesa del nuovo contratto
Le trattative più difficili quelle per elettrici, alimentaristi e dipendenti delle tlc
Una cifra consistente che potebbe aprire le porte ad un autunno caldo proprio sul fronte dei rinnovi. Quattro i macro settori dove il confronto appare ancora lontano da una conclusione positiva: quello dei metalmeccanici, che fra grande industria, Pmi ed indotto raggruppa oltre 1 milione e 850 mila addetti; quello degli alimentaristi, che in senso stretto sono 560 mila ma che, fra addetti alla produzione, al commercio e all'agricoltura a cui viene applicato il contratto, sfiorano i 3 milioni di lavoratori; quello delle telecomunicazioni, dove i circa 2 milioni di addetti attendono il rinnovo dal dicembre 2004 e quello del pubblico impiego che, dopo l'accordo quadro di prima dell'estate, vedrà a settembre le singole categorie (circa 3,5 milioni di persone) sfilare all'Aran per chiudere i vari contratti di comparto. Se dunque per gli statali non si può più parlare di rinnovo del contratto nazionale, la situazione resta da risolvere. A questi macro settori si devono poi aggiungere gli 80 mila lavoratori del comparto elettricità, i 450 mila addetti delle imprese di pulizie e, soprattutto, gli oltre 600 mila chimici, i 700 mila tessili e il milione 200 mila edili, i cui contratti nazionale sono previsti in scadenza entro la fine dell'anno. Metalmeccanici: la prima trattativa a ripartire sarà quella dei metalmeccanici. Un confronto, che riguarda quasi 2 milioni di lavoratori, che si è interrotto a luglio e che ripartirà con posizioni tra le parti lontanissime: 130 euro la richiesta dei sindacati, 59,58 euro la proposta delle imprese. Alimentaristi: Complesso è anche il negoziato per i 560 mila lavoratori alimentaristi. Una platea che si allarga a dismisura, fino a sfiorare i 3 milioni di unità, se si considera l'applicazione del contratto anche a molti lavoratori che spaziano dall'industria agroalimentare all'agricoltura (1 milione). A fronte di una richiesta di 106 euro da parte dei sindacati, la contro-offerta si è per ora fermata a 53 euro. Parti ancora molto lontane dunque e trattativa in salita. Tlc: Scaduto nel dicembre 2004, deve essere rinnovato anche il contratto del settore delle telecomunicazioni, che interessa quasi 2 milioni di addetti. Una trattativa che si presenta tutta in salita: Assotelecomunicazioni offre infatti 58 euro di aumento, i sindacati hanno una richiesta di 115 euro. Pubblico impiego: Se di rinnovo del contratto nazionale non si può parlare, in quanto è stato siglato l'accordo quadro, da settembre partiranno le trattative all'Aran per i singoli contratti di comparto. Definito l'incremento economico medio, ora l'obiettivo è la definitiva chiusura della stagione contrattuale. Per accelerare i tempi a luglio il ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini, ha avviato la procedura per l'approvazione degli atti di indirizzo per i contratti dei comparti ministeri, Aziende autonome, scuola e Agenzie fiscali. Ma la partita non si può dire ancora chiusa. Elettrici: Scaduto il 30 giugno scorso, in rinnovo è anche il contratto degli 80 mila lavoratori del settore elettrico. I sindacati di categoria sono al lavoro ad una piattaforma comune. L'accordo riguarda i dipendenti di circa 130 aziende, pubbliche e private, fra cui Enel, Edison e le cosiddette municipalizzate.