Chiude il meeting degli inciuci e delle polemiche
Il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione chiude i battenti e dà appuntamento alla prossima edizione. Anche quest'anno la kermesse riminese ha segnato in maniera profonda il dibattito politico e culturale di agosto, con oltre 150 incontri. Don Giussani. C'era molta attesa per questo Meeting, il primo dalla morte del fondatore di Comunione e Liberazione. Don Giussani ha indicato in Julian Carron, sacerdote spagnolo, il suo successore. E Carron è stato il vero protagonista di questa XXVI edizione. Il suo incontro è stato seguito in un silenzio surreale da migliaia di persone. Volendo scegliere un'immagine per sintetizzare questa settimana è sicuramente quella del volto di Carron, commosso e sorridente, immobile mentre la platea dell'Auditorium gli tributava 8 minuti di applausi ininterrotti. «Questo bellissimo Meeting — ha detto il portavoce della manifestazione Robi Ronza — è stato in sé una risposta a chi alla vigilia ci dava per disorientati e confusi dopo la morte di don Giussani e di Giovanni Paolo II. La verità è che i grandi fondatori non lasciano mai vuoti soprattutto quando indicano ottimi successori». Non è un caso che, il prossimo titolo del Meeting sarà proprio una frase pronunciata da «Don Giuss» ad alcuni studenti universitari: «La ragione è esigenza di infinito che culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti». I record. Ma questo è stato in ogni senso il Meeting dei record. A partire dalle presenze che, secondo gli organizzatori, hanno superato quota 700.000. Oltre 3000, invece, i ragazzi e gli adulti che si sono dati da fare per permettere la realizzazione del Meeting. Una vera e propria ondata di magliette blu ed arancione che hanno servito i pasti, pulito la fiera, gestito la folla, in alcuni casi si sono addirittura improvvisati scorte. Attorno a loro si è mossa la grande macchina del Meeting che, quest'anno ha dovuto gestire 130.000 metri quadrati di padiglioni, sale, arene per gli spettacoli. Un altro record è sicuramente quello dei libri venduti. Cinquantacinque mila, secondo la grande libreria della manifestazione. Tra i più richiesti la parte del leone l'hanno fatta i cataloghi delle 16 mostre allestite nei padiglioni della Fiera. Applausi. Il Meeting è sempre ospitale con tutti. Così chi più chi meno, è stato accolto dalla platea con calorosi applausi. Ma, dopo Carron, il vero mattatore è stato sicuramente il superlaico Giuliano Ferrara che, per la prima volta, ha partecipato alla kermesse. Poi applausi, soprattutto, per il duo riformista Rutelli-Formigoni (con quest'ultimo leggermente avvantaggiato). E anche Gianfranco Fini, nonostante le polemiche sul referendum, ha ricevuto applausi (e qualche fischio), dalla platea del Meeting.