L'Unione vuol fare le primarie in parrocchia
No di Margherita e Prc
Rifondazione comunista è nettamente contraria, l'Ulivo e l'Udeur favorevoli (con la Margherita, il partito di Mastella è il più favorevole), anche se l'imperativo resta «decidere insieme». Perplessi molti dei parroci di Ancona interpellati dalla stampa locale, in gran parte orientati al no. L'indicazione di aprire sezioni elettorali per le primarie anche nei circoli delle parrocchie pare sia venuta da Roma, e nell'Ulivo c'è chi, facendo appello al realismo, sottolinea come il vero primo obiettivo sia portare la gente a votare, coinvolgerla nella scelta del candidato premier, cercando appunto di essere là dove la gente si ritrova. Ma Rifondazione, lo ha ribadito anche ieri Simone Massaccesi per la segreteria provinciale di Ancona, non ci sta: «La partecipazione va bene - spiega - ma va ricercata nel rispetto delle diverse culture politiche che formano la coalizione, senza sotterfugi e prevaricazioni» E mentre il centro sinistra discute, verosimilmente sperando che il nodo venga sciolto a livello nazionale, il centro destra, per bocca del coordinatore regionale di An Carlo Ciccioli, bolla l'idea dei seggi a fianco delle chiese come «assolutamente disdicevole». «Una grave forzatura e una commistione assolutamente fuori luogo. Come si fa - argomenta Ciccioli, da cattolico - a creare nelle parrocchie un clima di politicizzazione e campagna elettorale del tutto estraneo alla religione e allo spirito? E se un domani si tenessero eventualmente le primarie del centro destra, si aprirebbero nuovi seggi nelle parrocchie? Se non fossero ammessi - conclude - si realizzerebbe una sorta di scelta di campo con le relative conseguenze. No, proprio non va bene». Insorge anche il vice presidente del gruppo regione di FI nelle Marche Giacomo Bugaro che auspica «un intervento della Cei per prendere le distanze dall'iniziativa». «Mi sorprende - afferma Bugaro - che la sinistra filoislamica, da sempre moralizzatrice sulla laicità dello Stato (e quindi della politica), voglia strumentalizzare la scelta del proprio candidato premier utilizzando la chiesa cattolica. È una autentica vergogna!» «Penso - continua - a quale polverone la sinistra avrebbe alzato se solo Berlusconi, al quale non servono le primarie per la premiership, avesse detto a mò di battuta di utilizzare le sedi dei circoli parrocchiali per un qualsivoglia atto politico». Bugaro spera che questa proposta «sventurata rimanga una boutade estiva». E conclude: è meglio non mischiare il diavolo e l' acqua santa».