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I giovani lasciano Montezemolo

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Il presidente degli imprenditori under 40: «No a processi sommari su Fazio»

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La rottura si è consumata ieri al Meeting di Rimini. Il numero uno degli imprenditori under 40, Matteo Colaninno ha cambiato completamente rotta rispetto a quanto detto da Montezemolo appena qualche giorno fa: No alle dimissioni del governatore di Bankitalia e no a processi sommari. Il presidente dei giovani industriali, Matteo Colaninno, ha spiegato dunque di condividere la necessità di una nuova legge sul risparmio. Ma sulle dimissioni del Governatore la sua è una posizione fuori dal coro. «Non chiedo le dimissioni di nessuno - ha detto senza nascondere di essere amico del Governatore e della sua famiglia - perchè credo che non siano giusti processi sommari in questo momento. Condivido con il presidente Montezemolo - ha detto Colaninno - che questa è l'occasione per riscrivere le regole, la legge sul risparmio. Questa è l'occasione per ripensare e adeguare le leggi e le normative ai mercati finanziari e agli strumenti dei mercati che si muovono ad una velocità molto forte e, molto spesso, la legislazione - come ovvio - non segue con la stessa prontezza. Detto questo - ha proseguito il presidente dei giovani industriali - credo che di fronte a problemi così complessi e delicati non si debba reagire sull'onda emotiva, ma ci sono gli organi preposti che devono analizzare e strutturare le risposte ad un problema che, poi, non si manifesta solo in questa occasione ma è un problema generale sul risparmio, una cosa sentita da lungo tempo. Credo che questa - ha concluso Colaninno - sia l'occasione per fermarci, riflettere e dare delle risposte». Il figlio di Roberto Colaninno ha poi ripercorso la scalata di Telecom Italia da parte del padre, un perosonaggio mai troppo gradito a quegli stessi salotti buoni dell'economia nazionale che oggi stanno alzando un muro di fronte alle acquisizioni degli immobiliaristi. Imprenditori nel mirino degli industriali, che in una certa misura stanno sostenendo l'ipotesi di un surplus di tassazione sulle rendite finanziarie. Quella di Roberto Colaninno e soci non fu un'esperienza di speculazione finanziaria, ma «una straordinaria esperienza industriale», ha tagliato corto Matteo Colaninno. Non è vero - ha detto - che il gruppo del padre prima si sarebbe dedicato alla speculazione finanziaria e poi all'attività industriale - ha osservato Colaninno - ma la finanza è servita per dotare il gruppo di una struttura adeguata per creare un'impresa di successo».

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