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Bondi: sì al dialogo col popolo di sinistra

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Parola di Sandro Bondi, che ha presentato il proprio libro «La civiltà dell'amore. Politica e potere al femminile» al Meeting di Rimini. A incitare all'odio invece - ha affermato il coordinatore nazionale di Forza italia «è la nomenclatura e certi intellettuali che, tra l'altro, non provengono neppure dalla tradizione comunista, come Furio Colombo e Flores d'Arcais». Per Bondi, dialogare con il popolo della sinistra ha lo scopo di «costruire radici per un autentico bipolarismo basato sull' avvicendamento in base ai programmi e che implica il rispetto». Stimolato dalla domande di Renato Farina, vicedirettore di Libero, Bondi ha ricordato i tempi in cui faceva parte del Pci: «da giovane mi sono sentito socialista. Sono figlio di operai che immigrarono in Svizzera e ho sempre sentito la sete di giustizia. Ho lasciato quel partito - ha spiegato - perchè avevo capito che il Pci non avrebbe potuto trasformarsi in una moderna forza socialdemocratica di stampo europeo. Ancora oggi, a più di 10 anni dalla fine del comunismo, in Italia non c'è ancora un soggetto politico riformista. Anzi, la sinistra ha fatto passi indietro rispettto a un partito che aveva anche solidità, come il Pci».

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