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«Caro Berty sei l'opposto del comunismo»

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Disobbedienti e no-global all'attacco del leader di Rifondazione sui siti internet antagonisti

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Se il segretario di Rifondazione ha scelto un doppio senso per condurre la sua campagna contro Romano Prodi con i suoi ormai famosissimi e, tanto discussi, post-it con quella «r« da marchio registrato che ha già suscitato polemiche tra i movimenti, loro, i Disobbedienti, tralasciano ogni gioco di parole e al leader maximo di Prc non le mandano a dire. «Berty premier? No grazie», è la sintesi dei messaggi che in tanti lasciano su Indymedia, il sito della sinistra antagonista. I «duri e puri» proprio non digeriscono la candidatura di Bertinotti alle primarie dell'Unione, ritenendolo troppo «salottiero», «festaiolo» e «borghese». Ecco alcuni dei commenti che si possono scorrere sul sito: «Vecchio salottiero conteso dai mass-media», lo definisce alle 12.17 di ieri Pmil.it; «il chirichetto Fausto», preferisce chiamarlo Marxista, per il quale Bertnotti sarebbe «un piccolo borghese al servizio del Vaticano» (per via della sua passata vicinanza a Giovanni Paolo II). Qualcuno ci va giù duro. Eccola, il 12 agosto, leggendo un'intervista in cui il segretario di Rifondazione si dice convinto di poter battere Prodi, con o senza l'appoggio dei movimenti, scrive sul portale addirittura un bel «Vaffa» per esteso. Parole forti, che F.C. subito dopo biasima come «bassezze!». Ma cosa avrà mai fatto il sub-comndante Fausto per attirarsi tante antipatie tra i no global? Il feeling dei movimenti con Bertinotti in realtà sembra essersi spezzato da un po'. Il perché lo spiega proprio il popolo rosso parlandosi on line: «Dopo aver condiviso con Prodi le peggiori nefandezze come il "pacchetto Treu" e la precarizzazione, le privatizzazioni, la legge anti-immigrati, le finanziarie di "lacrime e sangue" per entrare in Europa, ora Bertinotti candida Prc di nuovo con la "sinistra" borghese». I movimenti non perdonano a «Berty» — il vezzeggiativo è di moda tra i Dissodedienti — neanche alcune uscite in materia di politica internazionale come quella sul «dialogo tra le civiltà come antidoto al Terrorismo». Uomo del mondo le commenta così: «Faustino — dice all'indomani degli attentati a Sharm El Sheik del 23 luglio — intanto che la gente crepa, che facciamo, si dialoga?». E c'è anche chi critica aspramente la politica dirigistica all'interno del partito. Simone il 9 agosto, alle 14, scrive: «A tutti coloro che stanno aderendo alla candidatura di Bertinotti: quanto conoscete Rifondazione versione 2005? Entrate nei circoli e nelle federazioni, constatate chi sono i nuovi avventori, annusate il profumo di governo che ha attirato cavallette di tutti i colori e chiedetevi perchè nel partito, appena si sollevano critiche all'operato del segretario, si viene subito aggrediti». D'accordo con lui sono No party can be a movement («solo nel movimento c'è democrazia, in ogni partito ci sarà sempre opaca gerarchia»), Bood («...E io non mi fido») e Toro seduto («penso che siamo in pochi ad aspettarci chissaché da qualsivoglia parte politica, Rc compresa»). Il colpo più duro però lo ha assestato il 25 luglio scorso un certo Hdyeh. A Bertinotti, che ha passato 20 anni della sua vita nel vecchio Pci, dice: «Caro Fausto, il mondo che racconti è proprio l'opposto del comunismo».

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