«Meno tasse sulla benzina contro i rincari»
Sembra un piano di guerra all'inflazione quello che ci elenca il consigliere economico del premier Berlusconi, Renato Brunetta che anticipa le misure su cui il governo sta lavorando per il prossimo autunno. Le associazioni dei consumatori parlano di aumenti da capogiro, di stangata autunnale. Al governo risultano queste cifre? «Ogni anno, puntualmente ad agosto, le associazioni dei consumatori lanciano l'allarme sul carovita. Il tutto è basato su calcoli molto cervellotici, quasi sempre sovrastimati, a volti di stampo scandalistico e terroristico. Queste associazioni sanno che in estate le pagine dei giornali sono più disponibili a dare spazio ai loro comunicati». Mi sembra di capire che non prendete tanto sul serio i loro dati. «I fondamenti statistico economici di queste valutazioni sono molto labili. Ciò non vuol dire che non ci siano preoccupazioni sul fronte di alcuni settori soprattutto quelli legati al petrolio». Insomma ci vuole far credere che nonostante gli aumenti della benzina e il malcontento dei consumatori, la situazione non è così grave? «Ad oggi nessuno sa quale potrà essere l'impatto del caro petrolio sull'economia italiana e sul bilancio delle famiglie. È ancora presto per fare una valutazione, perchè le valutazioni si fanno su base annua. Tra l'altro il caro petrolio impatta in maniera differenziata in base al tipo di famiglia e se si tratta di lavoratore dipendente o autonomo e su chi i prezzi li subisce e su chi i prezzi li fa. Un ristoratore può scaricare gli aumenti energetici sul menu ma un pensionato gli aumenti li subisce». Morale: non bisogna credere alle associazioni dei consumatori? I numeri delle associazioni dei consumatori sono destituiti di qualsiasi fondamento. Dispiace che nessuno chieda a queste associazioni di spiegare le metodologie di calcolo, cosa sta sotto questi numeri. Serietà vorrebbe che si pubblicassero oltre alle cifre sintetiche anche le metodologie utilizzate per arrivare a questi risultati. Questo non viene fatto e non si dà una buona informazione». Ma c'è un fatto indiscutibile ed è l'aumento della benzina. Il governo che intenzioni ha? «Il tema del caro petrolio, caro energia e delle tariffe è certamente di grande attenzione per il governo. Così come è stato fatto negli anni scorsi, il governo, che ha una limitata responsabilità diretta nella formazione di tali prezzi, può e deve avere un ruolo di moral suasion rispetto alle singole Authority che sono preposte alla formazione a utorizzazione delle dinamiche delle tariffe». Sono insistente. Sulla benzina che intendete fare? «È già in cantiere una riflessione sulla struttura dell'imposizione della benzina. Bisognerà definire un tetto di gettito e una elasticità conseguente in termini di percentuale di tassazione rispetto all'aumento delle materie prime». Insomma abbasserete le tasse sulla benzina? «Alcune tipologie di tassazione sono in percentuale e non sarà più possibile all'aumento della materia prima avere anche un aumento di gettito. Con le opportune cautele si tratterà di rendere flessibile la percetuale della tassazione di accise e tasse sui carburanti in modo da non avere una moltiplicazione dei prezzi. Se il prezzo del petrolio sale, dovrà diminuire la percentuale di tassazione in modo che il gettito resti costante». Il che vuol dire che il governo è pronto a rinunciare a un notevole gettito? «Se non facciamo così diminuiscono i consumi. Certo occorrono le opportune cautele». Che tempi prevedete per queste misure? «Il governo sta pensando per l'autunno a questa forma di elasticità della tassazione sui carburanti». E per le tariffe? «Il governo non ha un'autorità diretta ma può svolgere un ruolo di moral suasion sulle Authority preposte alle autorizzazioni delle dinamiche delle tariffe per fare in modo che gli aumen