Il centrosinistra si mette in fila da Prodi
Nelle settimane scorse a Bebbio una «processione» di volti noti. A caccia di un posto per il 2006
Certamente però quest'anno il traffico di volti noti che si sono diretti verso il paesino dell'appennino tosco emiliano, dove si trova la casa, anzi il castello, della famiglia Prodi, deve avere un po' stupito anche loro. Perché, raccontano i bene informati, nelle settimane scorse a Bebbio, a cavallo della data del compleanno di Prodi, il 9 agosto, c'è stata una vera e propria processione di volti noti della politica e non. Il motivo di tanto movimento? Implorare al Professore un posticino sicuro nel prossimo governo. Nel centrosinistra è abbastanza forte la convinzione che le elezioni del prossimo anno possano essere vinte dall'Unione e allora è meglio iniziare subito a lavorare per avere qualche incarico. Del resto con lo spoil system chi vince prende tutto e i posti da distribuire sono un bel pacchetto. Prodi, dopo tutto, lo ha già detto chiaro e tondo ai suoi alleati: un dieci per cento della quota del centrosinistra deve essere destinata a lui e di conseguenza agli uomini che sceglierà da solo senza ascoltare nessuno. Nomi che però dovrebbero venire non dalla politica ma dalla cosiddetta società civile. E allora avanti a chiedere posti. Di sicuro è stata vista Lilly Gruber, ex volto del Tg1, eletta al Parlamento europeo con i Ds ma per nulla contenta di essere stata parcheggiata a Bruxelles. Per questo un colloquio con Prodi potrebbe essere stato foriero di futuri incarichi. Una visita che probabilmente le è stata «caldeggiata» da Paolo Mieli, che pare stia cercando di erodere consensi ai Ds proprio a favore della Margherita. E chissà se anche Michele Santoro, altro volto televisivo prestato alla politica europea, e altrettanto scontento come la sua collega della vita a Bruxelles, abbia deciso di fare una capatina a Bebbio. Del resto, come dimostra la vicenda legata alla Unipol e alla questione morale, Prodi, scegliendo la strada del silenzio a oltranza, si sta sempre più accreditando come l'unico interlocutore in vista di una prossima, secondo la sinistra, vittoria alle elezioni. Con la Quercia indebolita sarà proprio il Professore l'unico a poter decidere dove e come sistemare le pedine sullo scacchiere della politica italiana. Così, passata la moda di farsi vedere a Capalbio, nel mare della maremma toscana, dove fino a qualche anno fa venivano prese le decisioni dell'intellighenzia rosso-verde, quest'anno il flusso dei volti noti si è diretto verso il castello di Bebbio. Almeno fino a Ferragosto, quando il Professore ha preso tutta la famiglia e si è andato a riposare anche lui in una spiaggia Toscana. Ma mentre in molti si sono recati in pellegrinaggio sui monti del reggiano, altri suoi seguaci, visto proprio il silenzio del Professore sulle vicende della Quercia, hanno preferito seguire il suo esempio e mantenersi più defilati. In attesa di capire se e come cambieranno gli equilibri interni all'Unione, meglio stare in disparte, è quanto devono aver pensato in molti. Come ad esempio Paolo Gentiloni e Giovanna Melandri, che vorrebbero volentieri aggiudicarsi l'Authority delle Comunicazioni e proprio per questo si mantengono defilati. Lo stesso fanno la Bindi, Enrico Letta e Linda Lanzillotta che evitano di parlare con chicchessia fedeli al motto, tornato in voga questa estate, che anche i muri hanno le orecchie. Insomma meglio tacere, restare in disparte e vedere quello che accadrà.