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Da 26 anni l'ombelico della politica

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L'idea era quella di racchiudere in un unico contenitore tutto ciò che, secondo i promotori, era "bello e buono" secondo l'invito di San Paolo: «Vagliate tutto e trattenete il valore». Chi l'avrebbe detto che, ventisei anni dopo, quel festival estivo di incontri, cultura, musica e spettacolo sarebbe stato ancora qui? Non certo i fondatori che, ancora oggi, si meravigliano di ciò che è accaduto. Una cosa è certa, in questi ventisei anni da Rimini sono passati alcuni dei personaggi più importanti della politica, della cultura e dell'economia italiana ed internazionale. Anche se, nel cuore degli organizzatori, è rimasto impresso un incontro particolare. Era il 1982 e al Meeting di Rimini arrivò Papa Giovanni Paolo II. Chi c'era racconta ancora oggi con emozione, quell'incontro. Ma dal palco della kermesse riminese sono passati, negli anni, anche il dissidente russo Vladimir Bukovskj (nel 1980), Tadeus Mazowiecki (che nel 1989 sarà il premier del primo governo non comunista in Polonia), madre Teresa di Calcutta (nel 1987), Lech Walesa (1990), il Dalai Lama (1991), il cancelliere tedesco Helmut Kolh (1993) e il vicepremier iracheno Tareq Aziz (1999). Insomma, sin dal suo esordio, il Meeting ha evidenziato un carattere marcatamente internazionale e, non a caso, lo scorso anno ha salutato con entusiasmo l'incontro tra i ministri degli Esteri di Israele e Palestina. Un altro "rapporto privilegiato" è sicuramente quello tra il Meeting e la Chiesa. A Rimini, nel 1984, arrivò ad esempio il teologo Hans Urs von Balthasar. E nel 1990, la relazione conclusiva, venne affidata all'allora cardinale Joseph Ratzinger. Un rapporto, quello tra il Meeting e l'ex prefetto della congregazione per la Fede, particolarmente fecondo al punto che il cardinale, prima dell'elezione al soglio pontificio, visionava personalmente il tema e il programma della manifestazione. Quest'anno Papa Benedetto XVI è stato invitato e in molti sperano possa essere presente a questa XXVI edizione. Nel lungo elenco di coloro che hanno partecipato alla manifestazione sarebbe un "delitto" tralasciare i nomi di Giovanni Testori e Augusto del Noce che vennero chiamati, nel 1989, in qualità di "padri culturali" del settimanale Il Sabato. Nutritissima, infine, la pattuglia dei politici e degli uomini di economia che hanno calcato il palco di Rimini. Primo fra tutti il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che al Meeting ha partecipato per ben tre volte (nel 1994, nel 2000 e nel 2002). Due, invece, i presidenti della Repubblica in carica che hanno visitato ufficialmente i padiglioni della Fiera: Francesco Cossiga (1991) e Oscar Luigi Scalfaro (1993). Nel 1983, l'annunciata visita di Sandro Pertini venne invece annullata per indisponibilità del presidente. Sul versante economico, invece, l'evento clou si è registrato sicuramente lo scorso anno quando, per la prima volta in 25 anni, la manifestazione ha ospitato il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Una prima assoluta per un mondo, quello del sindacato comunista, che non ha certo affinità con la platea di Rimini. Anche se, prima di lui, il grande passo era già stato compiuto da Massimo Cacciari (1983), Massimo D'Alema (1991), Walter Veltroni (1992) e tanti altri personaggi di spicco della sinistra italiana. È soprattutto in questo che il Meeting conferma la sua capacità di «vagliare tutto e trattenere ciò che vale».

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