«Dopo Moro volevo lasciare tutto. Giussani mi convinse a ripensarci»
«Fu don Giussani a convincermi a ripensarci» rivela in un'intervista che sarà pubblicata domani su Vanity Fair. L'ex presidente della Repubblica ricorda i giorni del sequestro dello statista e torna a difendere la scelta di non trattare con le Br: «È vero che lo Stato trattò in altre occasioni, ma quella volta non si poteva. La verità è che avremmo dovuto liberarlo. Non ci aiutò l'intelligence, non ci aiutò la fortuna. E non ci aiutarono i socialisti». «Loro avevano contatti con l'Autonomia operaia, che a sua volta ne aveva con le Brigate rosse. Ma tutto ci venne nascosto. In caso contrario, la storia avrebbe potuto andare diversamente».