Cossiga: «Fassino impari da Violante»
Francesco Cossiga commenta così, ironicamente, l'ultima intervista del segretario Ds sulla vicenda Unipol-Bnl. «Fassino - afferma il presidente emerito della Repubblica - si chiede perché conosciamo soltanto le intercettazioni dell'amico Consorte. Anzitutto questo non è vero, e lo sanno bene Antonio Fazio e la sua consorte, e conosciamo anche gli Sms affettuosi tra Ricucci e la sua fidanzata. E poi, mi meraviglia che Piero Fassino non abbia ancora digerito la "lectio juridica di sinistra" di Luciano Violante: "I magistrati hanno sempre ragione!". O hanno ragione - conclude Cossiga - solo quando intercettano "gli altri e diversi"?». Partecipando poi a un incontro pubblico a Cortina ha voluto sconfessare il ruolo di «picconatore» che gli era stato attribuito dai media per il periodo finale del suo periodo come Capo delo Stato. E lo ha fatto con una battuta: «Non ho affossato la Dc dal Quirinale. Mi sono limitato a indicare le crepe del sistema alla protezione civile». Sabato invece era intervenuto di nuovo sulla questione della calda estate finanziaria. E aveva avvertito: «Non mi intendo di banche, banchieri e scalate: ma in una democrazia capitalistica, anche se a semieconomia di mercato come la nostra, chiunque potrebbe "scalare" qualunque cosa, anche se prima non si è seduto nel "salotto buono della finanza", (che oggi è poi quello della finanza prodiana, Banca Intesa ad esempio, o di centro sinistra, come Unicredito), purché abbia i soldi e rispetti la legge». E aveva aggiunto: «Nella mia esperienza ho sempre visto i governatori di Bankitalia "fare e disfare" a loro piacimento, anche alla faccia dei governi della Repubblica. E poi molto di quel che si rimprovera oggi a quel galantuomo di Antonio Fazio i politici dovrebbero rimproverarlo a se stessi, perché hanno tenuto in piedi in Bankitalia un regime di monarchia papale assoluta; anzi - aveva rilevato - Antonio Fazio si è ridotta la sua futura pensione».