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Sotto l'ombrellone il giallo delle scalate

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I politici in vacanza alternano ai libri i resoconti giornalistici delle operazioni finanziarie

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Come ogni estate, giurano che ci si metteranno d'impegno; anche se poi la lettura preferita (o obbligata) sarà come sempre quella delle notizie e dei commenti politici sui giornali. Anche chi ama i gialli avrà l'imbarazzo della scelta: il commissario Montalbano o invece le intercettazioni dei «concertisti»? A seconda delle scelte di lettura, i politici possono essere divisi in due grandi categorie: quelli che in estate provano a «staccare» completamente, e quelli che invece proprio non ce la fanno. Così, da una parte c'è il presidente dell'assemblea della Margherita Arturo Parisi, che per le vacanze a Sassari si è portato dietro piccoli volumi di aiku, le brevissime ed ermetiche poesie giapponesi; e all'estremo opposto (guarda un po') il suo leader-avversario Francesco Rutelli, partito per la Maremma con una pila di saggi di economia, sociologia e scienza della politica. Tra questi due estremi, si collocano tutti gli altri. Per una volta più vicino a Rutelli, il leader del centrosinistra Romano Prodi si dedicherà obtorto collo alla lettura di studi e dossier di argomento economico da utilizzare per il programma dell'Unione; anche se non dispera di ritagliarsi qualche ora per la lettura dell'ultimo Camilleri. Il velista D'Alema ha messo nella sacca «La saggezza del mare», dello svedese Bjorn Larrson, la storia di una navigazione di porto in porto durata sei anni. Nell'entourage del premier Berlusconi, la lettura dell'estate è «Per fare, per crescere, per essere liberi», il «breviario» che raccoglie i risultati del governo Berlusconi. Ma Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, si dedicherà anche alla lettura della delle «Storie fiorentine» del Guicciardini e della Divina Commedia, in particolare del Purgatorio e del Paradiso. Marcello Pera, impegnato a presiedere tutto l'anno l'assemblea del Senato, torna ad essere filosofo negli ozi della campagna toscana: a Palazzo Madama ha fatto preparare tre borsoni zeppi di libri di politica e filosofia. Fu lui, anni fa a suggerire ai senatori di leggere «La critica della ragion pura» di Kant durante l'estate. Si sbaglierebbe a pensare che i politici non leggono romanzi. Enrico La Loggia, ministro degli Affari Regionali, ha fatto una scorta di gialli da sfogliare sotto l'ombrellone. «La luna di carta» di Camilleri riscuote successo soprattutto nel centrosinistra: seguiranno l'ultima inchiesta del commissario Montalbano il verde Pecoraro Scanio e il capogruppo della Margherita Willer Bordon. Il sindaco di Roma Walter Veltroni, lettore di romanzi anche durante l'anno, si ripromette di finire «Molto forte, incredibilmente vicino», il poetico libro di Johnathan Foer su un orfano dell'11 settembre. Più pragmatico il segretario della Quercia Piero Fassino: deve andare in vista ufficiale in Cina e si prepara leggendo «Il secolo cinese» di Federico Rampini. A destra va l'ultimo di Magdi Allam «Vincere la paura» (scelto, tra gli altri da Maurizio Gasparri). Il ministro per gli italiani all'estero Mirko Tremaglia, ex ragazzo di Salò per niente pentito, ricorderà il periodo della guerra sfogliando «All'ultimo quarto di luna» di Gigi Romersa: la storia degli uomini-siluro della X Mas e delle loro gesta, con numerose interviste ai superstiti. Di tutt'altro genere le letture di Fausto Bertinotti, che si cimenterà con il filosofo tedesco Walter Benjamin («Il concetto di storia») e con l'epistolario tra Cesare Cases e Sebastiano Timpanaro. Per letture più leggere, bisogna trasferirsi nello Yucatan, dove il socialista Enrico Boselli prenderà il sole sfogliando le pagine di «Stato di paura», un giallo di Michael Crichton su un complotto di «ecoterroristi». Non manca chi rivolge le sue attenzioni ad argomenti più spirituali. Il libro di Benedetto XVI «Fede, verità e tolleranza», sarà sul comodino dell'ex presidente della Repubblica Francesco

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