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Via libera a Meocci Il Tesoro si decide

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È quanto fanno sapere fonti del Tesoro in merito a voci di una presunta mancata autorizzazione di via XX settembre al contratto del nuovo direttore generale. Secondo le indiscrezioni rilanciate anche dal sito Dagospia, Siniscalco avrebbe voluto prendere tempo per aspettare i pareri dell'Authority e del Tar sulla presunta incompatibilità dello stesso Meocci. «Si tratta di voci- fanno sapere le fonti del ministero dell'Economia - destituite di fondamento. Siniscalco ha manifestato la propria intesa fin da quando Petruccioli ha proposto la nomina di Meocci a direttore generale. Quanto al contratto, fanno sapere le stesse fonti, «non spetta certo al Tesoro dare autorizzazioni alla Rai». Le fonti sottolineano anche che, come già chiarito dallo stesso Siniscalco, fin dal primo momento c'è stata piena e totale intesa su Meocci e che in ogni caso la firma del contratto del nuovo direttore generale spetta al consiglio di amministrazione. Sulla posizione di Siniscalco giorni fa era intervenuto, irritato, il ministro delle Comunicazioni Landolfi. «I ritardi del ministero dell'Economia hanno finito per destabilizzare la nomina di Alfredo Meocci» aveva sottolineato Landolfi accusando Siniscalco di «aver creato problemi, allungando i tempi. Prima ha detto sì, poi no. Così Meocci non ha avuto quella collegialità auspicabile», spiega sempre Landolfi. L'errore più grande del Tesoro è stato quello di «aver dato prima un'interpretazione e poi averla cambiata. È incomprensibile».

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