Il leader dell'Unione: «Quando andremo al governo non ci saranno rivalse»

A Carpineti per un incontro con i sindaci della provincia di Reggio Emilia, il leader dell'Unione ne ha approfittato per toccare alcune questioni calde. Innanzitutto la richiesta, avanzata da Enzo Biagi, Giovanni Sartori e altri esponenti del mondo politico e culturale, sulla necessità di un codice etico di comportamento nell'ambito del centrosinistra. «Penso che per l'importanza del problema e per la natura delle persone che lo hanno proposto - ha precisato - questa sia una proposta da prendere in seria considerazione. È un discorso serio. Poi sulla forma con cui si possa eventualmente mettere in atto, mediterò e la discuterò. Però - ha ribadito - sono stimoli che non possono essere trascurati. Credo tra l'altro di trovare un'adesione assolutamente totale nell'ambito dell'Unione, perché è chiarissimo a tutti noi che dobbiamo fare una politica fondata sui valori». Prodi ha poi parlato della politica che attuerà qualora dovesse vicere le elezioni politiche del 2006. «Quando andrà al Governo - ha detto - il centro sinistra farà una politica riformista e mai di vendetta nè di rivalsa». «Perché quello che conta - ha aggiunto - è l'unità del Paese che viene prima di tutto. Perché l'Italia ha bisogno di serenità e di essere meno spaccata che nel passato». Quindi Romano Prodi ha toccato il tema della primarie dicendosi convinto che, in campagna elettorale, c'è da attendersi che chi controlla i media eserciti il proprio potere per togliere spazio e visibilità all'Unione. «Per questo - ha spiegato - le primarie oggi servono anche a stimolare la partecipazione». Ultimo capitolo quello del conflito di interessi. Secondo Prodi non è opportuno discutere sul se e come il centrosiniostra abbia sbagliato a lasciar andare questo tema. «Mi interessa cosa fare nel futuro - ha detto il Professore - e ho già detto e ripeto che questo problema non può non essere preso in considerazione».