DUELLO SULLA DEVOLUTION
Francesco Storace pensa che il centrosinistra, se vincesse, «questa riforma se la terrebbe ben stretta, altro che referendum abrogativo...». Perciò, a due sole votazioni dall'approvazione finale, chiede di stoppare la riforma e farne piuttosto «un manifesto della campagna elettorale della Cdl». La Lega immediatamente leva gli scudi, ma anche gli altri alleati della Cdl prendono le distanze. Stop alla devolution? «Magari», dicono invece Ds e Margherita, pur additando come «pretestuose» le argomentazioni del ministro della Salute. Che alla fine viene difeso solo dai fedelissimi Carmelo Briguglio ed Edmondo Cirielli per il suo «contributo di buona politica, offerto in primo luogo alla Lega». «No grazie», ribatte alla proposta di Storace il minsitro leghista delle Riforme Roberto Calderoli. «Perchè - spiega - la riforma costituzionale non è stata fatta a favore del centrodestra nè del centrosinistra, nè nella prospettiva della vittoria di uno o dell'altro schieramento. È una riforma necessaria per lo Stato, sia per le regioni che per gli enti locali». A Roberto Maroni basta semplicemente dirsi «di parere diametralmente opposto» al collega di governo.