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Ceccanti: «Temono le manovre neo-centriste»

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Interpellato dal Velino, Stefano Ceccanti, professore straordinario di diritto pubblico comparato all'università romana La Sapienza e autorevole interlocutore del centrosinistra, butta acqua sul fuoco, cogliendo nell'intemerata di Parisi soprattutto una comprensibile preoccupazione per i rischi corsi dal bipolarismo italiano, insidiato - per il futuro, se non proprio nel presente - dai progetti neocentristi. «Immagino che Parisi legga in questa chiave l'accordo finanziario tra Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi, il patto bipartisan che ha portato Claudio Petruccioli alla presidenza della Rai e gli eccessi di prudenza di alcuni settori del centrosinistra sul caso Bankitalia. Tuttavia, la nomina di Petruccioli non rientra affatto in uno schema del genere: anzi, proprio per arginare possibili minacce neocentriste sono utili intese trasversali che rompano il clima da guerra civile permanente. È proprio questo tipo di clima - sottolinea il costituzionalista - a favorire la domanda di superamento del rissoso bipolarismo italiano. Scontri e scelte bipartisan devono accavallarsi con equilibrio: le due "cose giuste" fatte dai nostri politici negli ultimi tempi sono state l'approvazione del pacchetto sicurezza con un'ampia maggioranza e l'intesa alta su Petruccioli». Un esempio negativo è stato invece offerto da entrambi gli schieramenti - prosegue Ceccanti - con le affermazioni di Prodi sull'Iraq e le repliche della Cdl: «In tutti e due i casi si è andati fuori dal registro di un bipolarismo civilizzato. D'altra parte, da dieci anni questo problema riesplode pesantemente a intervalli regolari di tempo». Quanto alle acredini tra Margherita e Ds, il costituzionalista invita ad archiviarle come polemiche stagionali più che come macigni sulla strada dell'unità. «In fondo, su alcuni temi sollevati da Parisi le linee di demarcazione all'interno dell'Unione sono trasversali: basti pensare che nel sollecitare le dimissioni di Antonio Fazio il più risoluto, nei Ds, è stato Enrico Morando, capo della corrente liberal, di cui fa parte anche Petruccioli - la cui nomina è additata da Parisi come possibile frutto di un baratto con Berlusconi. Non va dimenticato che ad agosto, quando il Parlamento chiuso, la materia prima scarseggia, con la conseguenza che i partiti sono spinti ad accentuare in senso ideologico le proprie posizioni. Accade anche nel centrodestra, con le discussioni un po' improbabili su un cambio di leadership che dovrebbe avvenire a pochi mesi dalle elezioni o su una riforma della legge elettorale a vantaggio della Cdl. Mi sembrano dibattiti tipicamente agostani».

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