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Indignati e irritati Unione divisa

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Ma nell'Unione fioccano i critici. Degli indignati fa certo parte il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro: «L'accordo De Benedetti-Berlusconi - afferma - dimostra ancora una volta che i poteri forti sono quelli che governano politica e anche etica, negli affari e nella cosa pubblica. Quando si tratta di farsi gli affari di tasca propria, non esistono più i principi che si predicano in pubblico». Su questa linea si esprime anche il deputato della minoranza Dl Mario Lettieri, membro della commissione Finanze: «Imprenditori come De Bendetti e Berlusconi sono paladini solo ed esclusivamente di sè stessi e dei loro affari. Finora il fondo dato alla luce da loro due, ha portato solo plusvalenze, e non iniziative finalizzate alla salvaguardia delle aziende in crisi, che purtroppo nel nostro paese abbondano, soprattutto nel Sud». Più disilluso il giudizio del coordinatore politico dei Verdi Paolo Cento: «Purtroppo è la conferma che la politica ha un ruolo marginale. Negli ultimi quindici anni, la politica è stata ridotta a comparsa, nelle scelte economico-finanziarie principali per il nostro paese. Abbastanza indulgente è il prodiano Giulio Santagata: «Se due imprenditori hanno pensato di trovarsi nel business, avranno le loro buone ragioni».

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