LA BANCA DI LODI
Cda straordinario Si cerca la soluzione
A sostenerlo è un portavoce della banca guidata da Gianpiero Fiorani. Alla luce della situazione determinatasi a seguito dei provvedimenti del Gip milanese - viene osservato - la Popolare Italiana ha convocato un cda «al fine di assumere adeguati provvedimenti, allo scopo di garantire assoluta continuità nella parte operativa dell'istituto e nella completa salvaguardia degli interessi di tutti gli azionisti». Nella giornata di ieri l'ad di Bpi era stato impegnato anche su un altro fronte, quello di Consob. L'incontro alla commissione di controllo sul mercato verteva su Antonveneta ed è durato circa sei ore. Al termine dell'incontro Franco Gianni, rappresentante legale della banca popolare italiana, ha detto: «È andato benissimo». In merito ad una possibile impugnazione della decisione del tribunale di milano di interdire dell'amministratore Fiorani, Gianni ha risposto: «Vedremo, dobbiamo prima studiare il provvedimento». L'articolo 290 del codice di procedura penale, alla base della decisione assunta dal gip milanese Clementina Forleo sulla vicenda Antonveneta prevede il «divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali». «Con il provvedimento che dispone il divieto di esercitare determinate professioni, imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, il giudice interdice temporaneamente all'imputato, in tutto o in parte, le attività a essi inerenti». E poi: «Qualora si proceda per un delitto contro l'incolumità pubblica o contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio ovvero per alcuno dei delitti previsti dalle disposizioni penali in materia di società e di consorzi o dagli articoli 353, 355, 373, 380 e 381 del codice penale, la misura può essere disposta anche al di fuori dei limiti di pena previsti dall'articolo 287, comma 1». Si tratta dunque del provvedimento più duro che poteva essere preso, anche oltre le stesse richieste che erano state fatte dai pm.