«Giudici irresponsabili e prevaricatori»
«Signor presidente - si legge nella lettera - con il rispetto dovuto alla Sua alta carica, mi permetto di rivolgermi pubblicamente a Lei per esprimerle il mio sdegno per le violazioni della libertà che vengono perpetrate da servizi di polizia, a ordinamento militare e non militare, massimamente per impulso di magistrati ed in forme illegali o arbitrarie o massimamente inopportune, con l'intercettazione di comunicazioni telefoniche ed informatiche, e per l'indecente uso degli ingiustificati depositi delle trascrizioni delle registrazioni stesse, o con la illecita divulgazione di esse, come di recente è avvenuto con autentiche mascalzonate da parte di indegni magistrati del pubblico ministero nei confronti del governatore della Banca d'Italia, dottor Antonio Fazio, e della sua famiglia, e nei confronti del dottor Consorte, presidente dell'Unipol, per pura malvagità, prepotenza di potere o per partecipazione ad oscuri disegni di potere finanziario e bancario, italiano o straniero». Il presidente emerito sottolinea come «contro questa vergogna si sia levata la voce del presidente del Senato, cui hanno replicato con non credibile voce magistrati del pubblico ministero, forti della loro irresponsabilità e del loro non controllato ed incontrollabile potere di fatto». Di qui l'appello a Ciampi, «garante della Costituzione, delle libertà dei cittadini e delle prerogative del Parlamento della Repubblica», affinchè intervenga per impedire che siano violate in questo modo «le private libertà e le pubbliche prerogative» da un potere giudiziario «irresponsabile e prevaricatore». «Sia, signor presidente, da autentico patriota repubblicano, come sempre lo è stato - conclude Cossiga - all'altezza della Sua altissima funzione e coerente con la Sua moralità pubblica e privata e con il Suo fine senso dello Stato!».