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E anche Sgarbi pensa di candidarsi alle primarie

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Lo ha ammesso giovedì sera intervenendo alla trasmissione di Pierluigi Diaco «Rai 21.15» su Rainews 24. «Sto lungamente meditando — ha spiegato — ma se mi candidassi alle primarie non lo farei per far dispetto. Mi presenterei come Di Pietro, Pecoraro Scanio e ove non decidessi di candidarmi dovrei scegliere di votare per Prodi, anche se non per convinzione profonda. La mia sarebbe una candidatura per rappresentare l'area laica. Non capisco perché i liberal non debbano mai essere rappresentati». Sgarbi ha poi detto che continuerà a fare politica «dove è possibile farla; certamente non nel centrodestra, che si è dissolto per il suicidio di Berlusconi». «Non sono né di destra né di sinistra, è il sistema bipolare che ti costringe a stare o di qua o di là. Ma questa cosa fa ridere, è patetica, non si può stare in un sistema bloccato in questo modo, dove puoi ricattare un po' come hanno fatto Mastella o Lombardo, oppure cercare di essere utile per uno schieramento. Ma alla fine credo che l'unico partito che governerà sarà una grande democrazia cristiana, un centro che unirà di qua e di là». E a proposito di schieramenti Sgarbi ha aggiunto di non voler entrare in un altro partito «ma essere senza partito. Voglio essere accolto nell'Unione, insieme alla componente che fa capo a me, a pari titolo dell'Italia dei Valori di Di Pietro e degli altri partiti del due per cento, con lo 0,6 per cento o qualcosa del genere che rappresento».

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