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Rai, Petruccioli: «Subito il presidente»

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Il capo della commissione di Vigilanza: «Non possiamo aspettare il 4 agosto»

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Per questo, dopo aver consultato tutti i commissari, ho chiesto un incontro a Berlusconi, per spiegargli che il 4 e 5 agosto sarebbe stato troppo tardi per convocare la Vigilanza. Non ci sarebbe stato il quorum». Claudio Petruccioli non è certo uno che perde tempo così, appena identificato il problema, è corso subito a palazzo Grazioli per chiedere un immediato intervento del premier. «Berlusconi - continua Petruccioli - si è dimostrato molto disponibile è mi ha ringraziato per avergli sottoposto il problema assicurandomi che cercherà in tutti i modi di risolvere la questione entro martedì prossimo che, secondo me, è l'ultimo giorno utile per convocare la Vigilanza». Così, almeno per il momento, il pressing di Petruccioli sembra aver sortito qualche risultato. Se Berlusconi, come promesso, dovesse fare al più presto il nome del presidente la Vigilanza potrà essere convocata prima che il Parlamento sospenda i lavori. Insomma, l'esponente diessino ha risposto con un'accelerazione dopo che Urbani e gli altri consiglieri Rai avevano deciso di mettere ai voti la nomina del direttore generale il prossimo 4 agosto. In realtà erano giorni che Petruccioli ribadiva la necessità di nominare prima possibile il presidente. Dopo la svolta e le decisioni del Cda di viale Mazzini ha deciso di passare all'azione recandosi direttamente dal premier. In cambio, dal presidente del Consiglio, ha ricevuto oltre che le assicurazioni richieste, un piccolo regalo. Il libro «Berlusconi ti odio» che raccoglie le dichiarazioni di esponenti del centrosinistra critiche nei confronti del governo. Nel frattempo ieri, il presidente facente funzioni Curzi che aveva tentato di «bloccare» la corsa alla nomina del direttore generale, ha sottolineato che la prossima settimana potrebbe segnare una svolta per la Rai. «Se si cambia il direttore generale, si deve cambiare tutto, ma in questa fase non è un bene» ha detto Curzi, conversando con i giornalisti. Curzi si è detto «un pò sorpreso da un'ipotesi di cambio del direttore generale che considero avventurosa», rilevando che siamo ormai «ad agosto, senza certezza di avere un presidente e con il Parlamento chiuso». «Qualcuno vuole fare forti danni alla Rai - ha aggiunto - Registro che se noi andiamo molto male i titoli Mediaset salgono». «Se si fa un blitz nel mese d'agosto, mentre il Parlamento è chiuso - ha insistito Curzi - c'è qualcosa di stano. A me interessa far funzionare il servizio pubblico in un momento difficile. Il resto mi sembra secondario».

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