La Consob sospende l'Opa di Bpi
«La sospensione delle due offerte — ha spiegato una nota — è motivata alla luce degli accertamenti svolti dalla Commissione e dall'Autorità giudiziaria in base ai quali è emerso il fondato sospetto di una grave carenza informativa che non consente ai destinatari delle offerte di pervenire ad un fondato giudizio sulle stesse». La sospensione, ha spiegato la Commissione, avrà durata «non superiore a 90 giorni». Entro questo termine Consob provvederà ad effettuare «nel più breve tempo possibile gli ulteriori accertamenti del caso» e, di conseguenza, «a pronunciarsi per la revoca della sospensione ovvero per l'adozione dei provvedimenti di decadenza» secondo quanto previsto dall' articolo 102 comma 3 lettera b del Testo unico della finanza. Intanto sono bastati meno di tre mesi agli olandesi di Abn Amro Bank per ribaltare a proprio favore il corso della storia ultracentenaria di Antonveneta. Dal 30 aprile, data del trionfo di Fiorani e della sua Bpi vanificato in queste ultime settimane da interventi della magistratura e della Consob, non hanno lasciato nulla di intentato, nonostante il fallimento della loro Opa, per tingere di arancio i vertici della banca padovana. Ieri ci sono riusciti senza lottare in un'assemblea dei soci (in seconda convocazione dopo che lunedì scorso lo stesso Fiorani aveva fatto mancare il numero legale al primo appuntamento) resa tutta in discesa dal «congelamento» degli oltre cento milioni di azioni avversarie firmato dai magistrati milanesi. Più del 40% del capitale, ottenuto, secondo la Procura, attraverso un'illegale azione di concerto. Un'assise, quella degli azionisti di Antonveneta, duratai oltre quattro ore ma con un solo sussulto: quello provocato dalla richiesta di Emanuele Rimini, custode giudiziale delle azioni sequestrate, di rinviare a settembre ogni decisione dei soci. Proposta subito respinta dai «tulipani», per difendere la propria posizione e il gruppo dei quindici nomi della loro lista, gli stessi bocciati il 30 aprile, che hanno quindi trovato una corsia preferenziale per il settimo piano della sede della banca sulla soglia di Padova. «Abn Ambro ha dovuto constatare con amarezza la mancanza della condizione di parità - ha spiegato Cuccia nella sua dichiarazione di voto - che sono la condizione necessaria alla contesa della banca Antonveneta. Eppure continuo ad avere fiducia sul fatto che le autorità giudiziarie competenti faranno piena luce sui fatti accertati, anche di natura criminosa, e su quelli in corso di accertamento. Abn Ambro farà tutto quanto in suo potere, ovviamente nel pieno rispetto della legge, per perseguire la propria strategia». I numeri raccontano ora di una situazione paradossale: la banca è retta da un cda nominato da soci che rappresentano il 30% circa del capitale. Eletto da quei soci che hanno potuto votare nonostante nel centro congressi di Padovafiere, dove si è tenuta l'assemblea ordinaria, fosse presente oltre il 79% del capitale, la maggior parte del quale, però, senza diritto di voto. In attesa degli ulteriori sviluppi della vicenda, già attesi con il pronunciamento del gip milanese sul sequestro e con gli sviluppi dell'inchiesta romana, il nuovo cda ha scelto in serata il nuovo presidente in Augusto Fantozzi, ex ministro delle Finanze nel governo Dini, confermando alla vice presidenza Francesco Spinelli, ora affiancato dall'ex rettore dell'università di Padova Gilberto Muraro, e mantenendo Piero Luigi Montani nell'incarico di amministratore delegato.