Castelli: indagini sulla fuga di notizie Maroni: fatto grave
E in particolare sulla «grave violazione del segreto d'indagine» che sarebbe stata commessa da chi ha consegnato ai giornali i verbali delle intercettazioni telefoniche tra Antonio Fazio, Giampiero Fiorani e gli altri protagonisti della vicenda. Sempre sul versante giudiziario, ieri la Procura di Roma ha deciso di acquisire dai pm di Milano le registrazioni dei colloqui del governatore di Bankitalia col presidente della Popolare Italiana, Fiorani. Mentre sul fronte politico un altro ministro della Lega, Roberto Maroni, si schiera a difesa di Fazio: «Ha rispettato le regole». L'inchiesta romana. La procura di Roma, che lavora in stretto coordinamento con i colleghi milanesi, è comunque decisa ad andare fino in fondo, per capire come realmente si sono svolti i fatti che hanno portato al via libera dell'Opa della ex Popolare di Lodi su Antonveneta. Dall'esame delle intercettazioni telefoniche, che nei prossimi giorni saranno al vaglio anche dei magistrati di piazzale Clodio, potrebbero emergere approfondimenti di indagine proprio per quanto riguarda il ruolo dell'area vigilanza di Bankitalia. Il primo obiettivo dei pm romani Achille Toro e Perla Lori è quello di fare luce sul presunto contrasto ai vertici dell'istituto di via Nazionale sulla concessione delle autorizzazioni alla scalata di Fiorani, che poi ha però ottenuto il via libera dallo stesso Fazio. Due dirigenti di Palazzo Koch, infatti, ascoltati come persone informate dei fatti, avrebbero riferito la loro contrarietà a dare il via libera all'Opa. I pm romani hanno già iscritto nel registro degli indagati Francesco Frasca, responsabile della vigilanza di Bankitalia, mentre due dirigenti di Bankitalia, Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, avevano detto ai magistrati di essersi opposti al via libera a Fiorani. L'asse Fazio-Lega. Mentre c'è chi chiede apertamente le dimissioni del Governatore, la Lega prende nettamente le sue difese: le intercettazioni delle telefonate tra Fazio e Fiorani per Maroni sono un «fatto grave» e sembrano «un'operazione fatta ad arte per danneggiare chi sta facendo il proprio mestiere rispettando le regole». Dunque, dice Maroni, «nessuno si deve dimettere». Un sostegno che Andrea Annunziata della Margherita mette in relazione al salvataggio della banca della Lega, la Credieuronord, da parte della Popolare di Lodi.