Una cordata rossa
La difesa della nazionalità degli istituti di credito, una posizione che in molti vedevano sostenuta solo da alcune frange del centro-destra, è stata invece abbracciata in pieno da uno schieramento vicino ai partiti d'opposizione. A dimostrazione, ancora una volta, che business is business, gli affari sono affari e che il colore politico c'entra poco quando in ballo ci sono interessi economici di grande rilievo: in questo caso sul piatto c'è una buona parte del mercato creditizio italiano. Dopo lunghe trattative, ieri, è arrivato finalmente il giorno dell'opa (offerta pubblica di acquisto) di Unipol sulla Bnl. La compagnia di Giovanni Consorte, a cinque giorni dalla chiusura dell'ops (offerta pubblica di scambio) lanciata dai rivali spagnoli del Bbva a 2,246 euro, ha offerto 2,7 euro ad azione: lo stesso prezzo pagato al contropatto guidato da Francesco Gaetano Caltagirone dai soci del gruppo bolognese per rilevare oltre il 27 per cento della banca romana. L'offerta che Unipol si prepara a lanciare a settembre su Bnl riguarda il 59 per cento del capitale e se andrà a buon fine il gruppo avrà sino al 73,58 per cento. La società bolognese ha siglato con una serie di azionisti un patto parasociale che raccoglie il 30,86 per cento di Bnl. Fanno parte del patto Hopa, Nomura, Carige, Coop Adriatica, Coop Estense, Nova Coop e Talea Immobiliare. Ora Consorte e alleati possono contare su oltre il 50 per cento del capitale e possono dire di avere a portata di mano la conquista dell'istituto di credito romano. A meno di rilanci difficilmente la partita potrà essere deviata a favore dei baschi, nonostante le minacce di ricorsi alle vie legali anche da parte dell'attuale presidente di Bnl, Luigi Abete. Il lancio dell'offerta pubblica d'acquisto, obbligatoria in quanto conseguente alla denuncia di un accordo che vincola oltre il 30 per cento del capitale, avviene dopo una lunga maratona che ha visto Consorte ottenere domenica pomeriggio il via libera al piano. Consorte è tornato ieri in tarda mattinata nella sede del gruppo Caltagirone dove ha incontrato di nuovo gli immobiliaristi, che non hanno nascosto la loro soddisfazione al termine dei lavori. Il vero trionfatore della giornata è però Consorte che ha precisato come in tutta l'operazione, architettata con l'advisor legale Gianni, Origoni Grippo & Partner fino a notte fonda, Unipol sia stata solo «assistente», in quanto non ha materialmente acquistato quote, ma lanciato un'opa che supera l'eventuale accertamento del concerto. Consorte mostra poi estrema sicurezza sul fronte degli eventuali ricorsi dei contendenti: «quali vie legali? Abete può dire quello che vuole».