I colonnelli annuiscono: «Obbediamo»
Matteoli: «Condivido tutto». La Russa: «Mi atterrò alle sue scelte»
Hanno parlato di tante cose ma poco a quanto pare della situazione dentro al partito. Il ministro per le politiche agricole infatti preferisce non commentare la decisione del presidente di An Gianfranco Fini di revocare gli incarichi del partito e rinvia alle scelte che verranno fatte nelle prossime settimane. Alemanno ha poi riferito di essere stato informato ieri mattina da Fini «del comunicato che stava per fare». «La questione era comunque nell'aria, ma su questo non ho commenti particolari da fare. Vedremo nelle prossime settimane le scelte concrete, sia in sede politica sia in sede organizzativa che deriveranno da questa scelta. Siamo nell'ambito di decisioni che sono nei poteri statutari del presidente del partito», dice, ma la situazione preoccupa anche lui.. Alemanno e Fini hanno viaggiato insieme ieri mattina presto per recarsi a Bruxelles, il primo per andare al Cagre (Consiglio affari generali e relazioni esterne), mentre Alemanno per partecipare al Consiglio Agricoltura della Ue. Per Alemanno in ogni caso Fini sta facendo qualcosa che rientra nei suoi poteri di leader del partito. I colonnelli, dopo la bufera, quindi si adeguano alle decisioni prese dal «generale» che ha azzerato tutte le cariche del partito. «Quello che ho detto ieri lo confermo oggi: qualunque decisione Fini prenda io la condivido e non ho altro da aggiungere», conferma anche il ministro Altero Matteoli per far sentire che il suo patto di amicizia con Fini rimane. Mentre Maurizio Gasparri ha preferito non commentare la decisione. «La decisione di Fini è legittima, in linea con quanto stabilito dall'assemblea nazionale», afferma anche Riccardo Migliori, reggente di Altero Matteoli alla guida di An toscana. In giornata Migliori ha parlato al telefono con Matteoli «era sereno e tranquillo», spiega il reggente toscano. Per Migliori, che si definisce «sereno», «Fini espleta il mandato ricevuto, nell'ottica della riorganizzazione di An, per il rilancio del partito». «In Toscana - ha concluso Migliori - An è in buona salute e pronta ad affrontare la prossima contesa nazionale». Ignazio la Russa, fino ad ieri presidente vicario di Alleanza Nazionale, ora tornato «soldato semplice», ribadisce la sua posizione: «...che è quella già espressa nella lettera al presidente Fini: assoluta fiducia nelle sue decisioni». Ieri la Russa era a Milano per un vertice coi segretari cittadini della Casa delle Libertà convocato per discutere la vendita di una quota di Sea. «Fini - ha proseguito La Russa - ha semplicemente preso una decisione che peraltro noi avevamo demandato a lui. Di queste questioni comunque mi occuperò esclusivamente nelle sedi di partito». Insomma, i colonnelli obbediscono, che cosa riserverà il futuro, si vedrà.