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«Sprecopoli» diventa un caso dentro i Ds

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Fassino & c «Basta spese pazze in Comuni e Regioni governati dall'Unione»

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Su pressione di Cesare Salvi e di Fabio Mussi sotto tiro in particolare i casi Campania, Lazio e Calabria, i cui amministratori si sono subito difesi. Il caso è nato al consiglio nazionale dei Ds che ha approvato all' unanimità un ordine del giorno che invita «i rappresentanti dei DS in tutte le istituzioni, nazionali, regionali e locali a proseguire ed intensificare l'impegno per una rigoroso pratica politica ed amministrativa, come uno dei terreni primari della nostra sfida alle destre». Il riferimento è alle polemiche sollevate sulla stampa da modo di amministrare regioni guidate dal centrosinistra come il Lazio, La Campania e la Calabria dove ci sarebbe stata una proliferazione di incarichi e competenze. Il tema era stato sollevato dallo stesso segretario Piero Fassino nella relazione di apertura parlando di «responsabilità che impongono sobrietà di comportamenti e rigore morale» a quanti amministrano. «Il grande risultato ottenuto alle recenti elezioni regionale - è scritto nell' odg unitario - rappresenta un forte impulso al successo nelle elezioni politiche del 2006. Questo impone una nuova responsabilità, non solo in termini di innovazione nei contenuti e di coerenza programmatica, ma anche in termini di sobrietà nei comportamenti e di rigore morale. Quanto avvenuto in alcune esperienze del governo locale e regionale, anche rette dal centrosinistra, sul piano della moltiplicazione degli incarichi politici ed amministrativi, ha suscitato sconcerto e giustificate critiche nell' opinione pubblica». «La competizione per il governo del paese sarà misurata - avverte l'odg - non solo sui programmi alternativi, ma anche su un' alternativa di rigore nella pratica politica». Accennando ai «costi impropri della politica» il documento afferma che «non affrontare il nodo dei costi impropri della politica e di una rigorosa prassi istituzionale ed amministrativa significherebbe lasciare il campo al rischio dell' emergere di una nuova «questione morale». «Tali tendenze degenerative - conclude l' odg - vanno combattute rafforzando il ruolo di indirizzo e di controllo delle assemblee elettive, contrastando fenomeni di esasperazione personalistica della politica e la proliferazione di strutture funzionali ad essa, anche sottoponendo a verifica il quadro normativo e istituzionale che attiene al funzionamento della politica stessa». A difesa di Marrazzo è ieri intervenuto il sindaco di Roma, Walter Veltroni: «Il documento della Direzione DS pone un problema reale, che riguarda in generale la sobrietà, lo stile e la misura della vita pubblica. È davvero assurdo che la destra pensi di poter cogliere questa occasione per attaccare il presidente Marrazzo. Sono in grado di giudicarlo dato che la realtà del Lazio la conosco da vicino e vedo come Marrazzo sia impegnato a condurre una politica di rigore e di risanamento, tanto che ha già ridotto le spese di rappresentanza e funzionamento della Regione di una cifra sull'ordine dei 3 milioni di euro». Analoga difesa hanno fatto i leader locali dell'Unione nei confronti di Antonio Bassolino e Agazio Loiero.

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