«Ciampi firmerà la legge»
Ciampi è troppo saggio per pensare a cose di questa natura». Questo il pensiero del ministro della giustizia, Roberto Castelli, che, dialogando con i cronisti in Translantico, si è detto convinto che «questa è un'ipotesi che è nata da quei matti di Repubblica». Corregendosi poi immediatamente: «Ovviamente dico matti in senso costituzionale...». «La classe dei commentatori della sinistra, sui giornali loro sodali - ha continuato il Guardasigilli - credo che sia una vera sciagura per l'Italia». Castelli ha quindi dato la sua interpretazione della situazione. «Faccio osservare - ha detto - che, come prescrive la Costituzione, il capo dello Stato è intervenuto su quelle norme che sono state ritenute incostituzionali rinviando il testo alle Camere. Il Parlamento ha recepito in pieno le sue osservazioni, ha corretto quelle parti e la legge ora è sicuramente costituzionale, credo che il rinvio sia un'ipotesi inverosimile». Il Guardasigilli ha quindi risposto all'obiezione secondo cui con l'emendamento di Bobbio ormai noto come «anti-Caselli», visto che impedirebbe al magistrato torinese di aspirare al vertice dell'Antimafia, si sia inserita una nuova norma. «No - ha sottolineato rivolgendosi ai cronisti - l'emendamento Bobbio non è una nuova norma. Questo lo sostengono solo quei costituzionalisti d'accatto che scrivono sui vostri giornali...La norma infatti era già contenuta nella legge». «E che non ci sia nulla di nuovo - ha proseguito Castelli - lo dimostra il fatto che il Senato abbia autorizzato gli interventi solo sul messaggio del Capo dello Stato...». Quindi, per il ministro, non ci potrebbe essere un nuovo rinvio alle Camere anche perché sulla riforma nel suo complesso e quindi anche sul contenuto dell'emendamento Bobbio il capo dello Stato si sarebbe già pronunciato.