Carnevale torni al lavoro
Sapevo di essere dalla parte del diritto. Ho aspettato». Corrado Carnevale non è sorpreso dalla notizia che il conflitto sollevato dal Csm davanti alla Corte Costituzionale sulla legge che gli permetterà di tornare in magistratura sia stato dichiarato inammissibile. L'ex presidente della prima sezione penale della Cassazione, costretto ad andare in pensione perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto con formula piena, attende dal 21 marzo del 2004. Giorno in cui ha presentato domanda al Csm, avvalendosi della legge ribattezzata col suo nome. La decisione - si è inoltre appreso - è stata votata nella camera di consiglio della Consulta negli ultimi due giorni. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni e sarà molto importante leggere le motivazioni, che potrebbero segnare una linea di demarcazione nei futuri rapporti tra magistratura e gli altri poteri dello Stato. Il Csm, sollevando per la prima volta conflitto di attribuzioni nei confronti del Parlamento e per una legge dello Stato, ha contestato la lesione delle proprie prerogative costituzionali (art.105). L'organo di autogoverno della magistratura ha chiesto alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spettava al Parlamento convertire il decreto Carnevale in legge senza aver prima prima avuto il parere del Csm. Parere che Palazzo dei Marescialli ritiene dover fornire a Governo e Parlamento su progetti di legge in materia di ordinamento giudiziario sulla base del principio di «leale collaborazione» tra poteri dello Stato. E ancora: per l'organo di autogoverno della magistratura non spetterebbe nè al Governo nè al Parlamento stabilire che la riammissione in servizio dei magistrati prosciolti avvenga «senza che il Csm possa valutare la rilevanza disciplinare dei fatti» e senza che il Csm possa valutare «l'idoneità specifica in concreto come del magistrato» a rivestire le funzioni in relazione al posto richiesto. Nel dichiarare il conflitto inammissibile, la Consulta non è arrivata ad affrontare nel merito le richieste del Csm. E avrebbe respinto il ricorso condividendo alcune delle tesi avanzate durante l'udienza pubblica dai difensori di Camera e Senato.