«Al primo posto lotta all'evasione fiscale»
Un incontro che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva aperto puntando l'attenzione soprattutto sull'evasione fiscale divenuta ormai «intollerabile» e quindi da combattere. E, per tutta risposta, Siniscalco ha annunciato che nel documento saranno presenti delle mappe dettagliate dell'evasione. Il Dpef che salvo sorprese dovrebbe essere varato stasera dal Consiglio dei ministri conterrà inoltre, la riduzione dell'Irap dal 2006, privatizzazioni per 45 miliardi di euro in tre anni e misure contro il caro-affitti e per contenere i costi delle tariffe in settori come energia, trasporti e servizi finanziari. La pressione fiscale nel 2006, quindi, scenderà di un ulteriore 1%, raggiungendo il 40,2%. La flessione sarà poi dello 0,2% l'anno tra il 2007 e il 2009, con un «totale azzeramento degli incassi una tantum». «Ma - si legge nel documento - dopo le riduzioni operate sulla tassazione individuale, occorre ora alleggerire il carico sulle imprese». Per questo, «il governo - continua il Dpef - intende gradualmente ridurre l'Irap, attraverso l'esclusione del costo del lavoro dalla sua base imponibile, e restringere il cuneo fiscale intervenendo su alcuni degli oneri impropri». Il premier e il ministro hanno poi ribadito l'intenzione di rivedere con la Finanziaria la regola del tetto alla spesa pubblica introdotto con le passate manovre in modo da premiare chi è stato più virtuoso e colpire invece le voci che sono cresciute più del limite imposto. Ci sarà dunque «un'applicazione selettiva» e non un tetto «rozzo». La Finanziaria, poi, sarà «non di costrizione, ma di sviluppo» e per questo la linea scelta dall'esecutivo è quella di non aumentare le aliquote fiscali. «Finora - ha aggiunto Berlusconi sempre parlando della spesa - non siamo riusciti a contenerla come avremmo voluto» e ha aggiunto, citando Margaret Thatcher, che anche il governo della «Lady di ferro» aveva usato i «primi quattro anni per capire» la macchina dell'amministrazione pubblica e che solo dal quarto si era iniziato a prendere provvedimenti importanti. «Ora - ha detto - abbiamo capito, e quindi ora ci muoveremo con gli strumenti necessari». Il governo ha quindi presentato alcune delle misure che saranno contenute nella prossima manovra economica che, come prevede il Dpef, non conterrà nè una tantum, nè condoni fiscali. «L'aggiustamento delle finanze pubbliche - si legge infatti nella bozza di Dpef - avverrà in modo strutturale e senza nuovi ricorsi a misure una tantum». Comunque nel Documento, oltre alla lotta all'evasione fiscale e al lavoro sommerso e all'estensione e revisione del tetto alla spesa pubblica, ci sarà sicuramente anche un aumento delle detrazioni per le famiglie con figli all'asilo nido. Siniscalco e Berlusconi si sono quindi soffermati sulle previsioni di crescita del Paese. Per il 2005 si prevede una «crescita nulla» (rispetto al 2,1% previsto nello scorso Dpef), mentre nel 2006 e nel 2007 il Pil tornerà a crescere dell'1,5%. «Nonostante l'economia sia ferma - si legge nel documento - si registrano segnali di ripresa e una sostanziale tenuta dei consumi che cresceranno dello 0,8% quest'anno. L'occupazione, inoltre, continua a crescere, con un tasso di disoccupazione che si manterrà intorno all'8%». Per quanto riguarda poi il rapporto deficit-Pil nel 2005 si attesterà sul 4,3%. Il rientro sotto il tetto del 3% dovrà avvenire in due anni, così come chiesto da Bruxelles. In particolare, l'obiettivo è raggiungere il 3,8% nel 2006 e il 2,8% nel 2007. Questo prelude ad una manovra di correzione di 10 miliardi nel 2006, pari allo 0,8% del Pil, e a una manovra complessiva nel 2006-2007 pari all'1,8% del Pil. Il debito pubblico, invece, salirà nel 2005 al 108,2%, per scendere al 107,4% nel 2006 e al 105,2% nel 2007, grazie anche ai 15 miliardi l'anno che si prevede di incassare sul fronte delle privatizzazioni.