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«Ma vinceremo al Consiglio di Stato»

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Tar e Consiglio di Stato. Ex governatori «contro». Ora che il Tribunale amministrativo pugliese ha respinto il ricorso elettorale e la richiesta di accesso all'esame delle schede nulle, il gioco si fa duro. Avvocato Pietro Quinto, porterete le istanze di Fitto al Consiglio di Stato? «Faremo appello al Consiglio di Stato appena uscirà la motivazione della sentenza del Tar. Siamo fiduciosi. Contiamo di chiudere la vicenda in un mese al massimo». Che cosa le dà così tanta fiducia? «Nella riforma del procedimento amministrativo c'è una norma che dice che non può essere negato al cittadino il diritto di conoscere atti e documenti necessari per l'esercizio del diritto in sede processuale. Ora lo afferma anche la Costituzione europea in cui si afferma che non si può impedire al cittadino di avere un processo equo». Che cosa contestate? «Detto in parole semplici, il Tar in pratica ha giudicato inammissibile il ricorso elettorale per mancanza di prove e nello stesso tempo ha negato l'accesso al materiale necessario per il ricorso». Fitto la getta in politica… «Noi non accusiamo di brogli nessuno. Diciamo che queste elezioni regionale erano complesse, era facilissimo sbagliare: una cosa però è certa». Che cosa? «Occorre tener conto della assoluta impreparazione, le inefficienze e l'incapacità dei seggi elettorali, la prova è nei verbali che non quadrano. Quando scorpori gli addendi dal totale come abbiamo fatto noi, scopri già che ci toccano 4.350 voti. Per quadrare il risultato finale si sono aggiustati i risultati delle liste dei candidati: togli qua e là, già recuperiamo 4.350 che sono sufficienti almeno a far venire il dubbio». Dica la verità, è una questione politica come dice il suo «assistito»? «Io dico soltanto: si faccia questo controllo» E. G.

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