Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Toghe in piazza di nuovo. La Lega minaccia

default_image

  • a
  • a
  • a

Si tratta del quarto sciopero attuato in quattro anni contro quella che le toghe ritengono una vera e propria «controriforma» in contrasto con la Costituzione, punitiva per loro e che non solo non servirà a migliorare ma avrà conseguenze negative per la stessa efficienza della giustizia. La protesta è stata preceduta da polemiche: due esponenti del centro-destra, il ministro per le Riforme Roberto Calderoli e il senatore Luigi Bobbio, hanno annunciato l'intenzione di denunciare i magistrati che sciopereranno e la stessa Anm che ha proclamato l'astensione dal lavoro. Iniziative che non spaventano il sindacato delle toghe che si aspetta anche in questa occasione, come è avvenuto negli scioperi precedenti, «un'adesione alta» da parte dei colleghi. Se le aspettative della vigilia saranno rispettate, ci sarà la paralisi dell'attività degli uffici giudiziari. Dovrebbero tenersi soltanto pochi processi: quelli assicurati dal codice di autoregolamentazione dei magistrati. La manifestazione principale si terrà a Roma, alla presenza dei vertici dell'Anm. I vertici dell'Anm sono ottimisti, nonostante la protesta cada in un momento difficile, a ridosso della pausa feriale, e nonostante le polemiche che l'hanno preceduta. «Ci aspettiamo una magistratura ancora una volta compatta- dice il presidente Ciro Riviezzo -perchè è diffusa la consapevolezza della gravità della situazione e della doverosità di esprimere la nostra protesta». Riviezzo ribadisce che quella dello sciopero è stata una «scelta sofferta» imposta dai contenuti della riforma e dal «metodo con cui si è proceduto». «Sono state eluse le questioni di incostituzionalità poste dal capo dello Stato con il messaggio di rinvio della riforma. Speriamo ancora che la Camera voglia riflettere». L'assemblea principale si terrà a Roma, dove hanno già fatto sapere che aderiranno alla protesta tutti i capi degli uffici giudiziari. Ci saranno oltre al presidente Riviezzo e al segretario dell'Anm Antonio Patrono, i presidenti dell'Ordine degli avvocati e della camera penale della capitale, professori universitari e l'avvocato Giulia Bongiorno. Appuntamenti analoghi nei principali uffici giudiziari. A Bari, caso unico, ci sarà anche una conferenza stampa congiunta magistrati-avvocati per presentare una lettera aperta ai presidenti delle Camere sulle condizioni della giustizia e sulla riforma. I magistrati sono 9mila e il 90 per cento di loro è iscritto all'Associazione nazionale magistrati. Quella di giovedì sarà la quindicesima astensione dal lavoro attuata dai magistrati negli ultimi 30 anni.

Dai blog