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Caos primarie, spunta il rinvio

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Si attende solo la definizione delle regole e poi si comincia. Regole che dovranno definite nel corso del vertice dei leader del centrosinistra che si svolgerà stamattina negli uffici di Piazza Santi Apostoli. Tra i partiti del centrosinistra, però, non c'è ancora accordo. Si cerca un'intesa sulle regole proprio nel momento in cui si moltiplicano i dubbi e le perplessità. Soprattutto su un punto: per votare sarà necessaria solo una dichiarazione di appartenenza al centrosinistra. Basterà? Per molti no. Anzi, c'è il rischio di infiltrazione. Masse di militanti del centrodestra che s'intruppano a esprimere la preferenza per destabilizzare gli equilibri del centrosinistra. Se ne discuterà stamattina. E poi c'è quella data, inizio ottobre: troppo poco per fare una campagna elettorale vera. Meglio rinviare pensa qualcuno. E anche di questo si discuterà stamattina. E poi c'è Londra i cui fatti hanno davvero cambiato l'agenda della politica, invertendo le priorità, scomponendo le tappe. Se ne parlerà sempre stamattina. In attesa di sapere tempi e modi, però, i candidati hanno già cominciato a organizzarsi. Romano Prodi, ad esempio, ha lanciato da tempo la campagna per i "Comitati per Prodi Presidente" con l'obiettivo di sostenere la propria candidatura. Organizzare un comitato è semplicissimo. Basta contattare sei persone disposte ad impegnarsi, in vista delle primarie, per la candidatura del Professore. Le persone, si legge nel sito www.romanoprodi.it, «possono essere iscritte a partiti dell'Unione, ma è altrettanto opportuno che vengano coinvolte persone fuori dai partiti». Compiuto questo primo passo, il sito consiglia l'organizzazione di un incontro introduttivo per confrontarsi e raccogliere adesioni («che devono essere gratuite»). A questo punto il comitato può, compilando l'apposita scheda internet, chiedere di essere inserito nell'organizzazione nazionale. «Per il momento - spiega al Tempo Giulio Santagata, l'uomo che il Professore ha messo a capo della rete dei comitati - stiamo lavorando per supportare i volontari che stanno costituendo i comitati. Nulla di più, attendiamo questa sera, quando saranno chiare le modalità operative, per definire il programma dettagliato che ci porterà da qui ad ottobre». In realtà qualche cosa già c'è. Innanzitutto la mobilitazione per la raccolta delle firme che dovranno sostenere la candidatura e che dovranno essere consegnate entro l'8 settembre. Ma anche qui si attende la definizione delle regole perché solo allora potranno essere inviati i moduli. Secondo un incontro nazionale alla presenza di Prodi in cui verranno convocati tutti i comitati (si parla dei primi di settembre) e che aprirà ufficialmente la campagna elettorale. Totale riserbo, invece, attorno ai nomi di eventuali testimonial che possano spendersi in favore della sua candidatura come ha già fatto Enzo Biagi. Anche il verde Alfonso Pecoraro Scanio, per il momento, resta alla finestra e guarda. Anche se dal suo staff fanno sapere che c'è già un programma di massima che diventerà più dettagliato e pubblico solo dopo la riunione di oggi. Tutta questa riservatezza, però, sembra avvalorare l'ipotesi, avanzata dall'entourage di Fausto Bertinotti di un rinvio o addirittura di una clamorosa cancellazione dell'appuntamento elettorale. «Potrebbe esserci - ci dice il portavoce del leader Prc Fabio Rosati - uno slittamento di una settimana, mi auguro non un annullamento della consultazione. Aspettiamo la riunione di oggi». Ciò nonostante Bertinotti non vuole farsi trovare impreparato all'appuntamento e sta già pensando seriamente alla strategia. Non una vera e propria campagna elettorale, ma una serie di comitati spontanei che nascano dalla base. «Ci piacerebbe - continua Rosati - che tutte le realtà che hanno rapporti con Rifondazione Comunista appoggino la candidatura di Bertinotti, magari costituendo dei comitati spontanei». Anche qui, come nel caso di

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