CONTRATTI

Così il ministro del Welfare commenta il dibattito tra i sindacati in merito al rinnovo del modello contrattuale. Noi - spiega - abbiamo auspicato una revisione nel modello contrattuale sin dal settembre 2001, quando l'abbiamo scritto nel Libro bianco. L'iniziativa sta però alle parti sociali e quando da loro verrà il via libera siamo pronti a sederci al tavolo». Maroni si augura poi che Cgil, Cisl e Uil trovino un accordo: «Mi pare - afferma - che Pezzotta sia stato molto preciso e deciso. Indicando una data (il 15 settembre, ndr) mi sembra difficile che adesso possa cambiare idea o far finta di niente». Il vero nodo da sciogliere nel confronto sulla previdenza complementare è quello «del finanziamento delle imprese che smobilizzano il Tfr», sottolinea il ministro in vista dell'incontro con le parti sociali di martedì, in merito al quale si dichiara «ottimista», visto che «la situazione è assolutamente positiva nel complesso». Altro nodo, per il quale Maroni proporrà martedì la costituzione di una commissione governo-Covip-parti sociali, è quello della campagna di comunicazione istituzionale sul provvedimento che partirà da ottobre. «Il resto - conclude - sono cose di dettaglio». Il nodo principale, dunque, è il finanziamento delle imprese, per il quale il ministro ha ricordato la propria richiesta alle banche «di definire degli automatismi, in particolare per le piccole e medie imprese». Nessuno spazio, invece, per variazioni sull'equiparazione tra fondi chiusi e aperti. «L'equiparazione - ha sottolineato il ministro - c'è perchè la legge dice di rimuovere tutti gli ostacoli che si propongono alla libera circolazione del Tfr nei fondi, ma il lavoratore può scegliere uno qualsiasi dei fondi sapendo che sono tutti controllati da Covip e tutti soggetti a questa normativa». Dal confronto di martedì, dunque, il ministro si aspetta proposte dai sindacati, ma ritiene che «ci sia la comune intenzione di tutti di far decollare la previdenza complementare». La cosa importante, osserva, «è che il meccanismo si sia messo in moto», «possiamo dire che c'è un documento approvato dal Governo, che è stato inviato alle Camere, è nelle commissioni, e martedì apriamo l'ultimo capitolo di una vicenda che è partita da molto lontano ma che adesso si sta completando, ed entro questa legislatura vedrà finalmente la sua luce. Come si fa a non essere ottimisti?».