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«LE primarie all'italiana non faranno fare un passo avanti verso una comune piattaforma programmatica dell'Unione.

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Lo scrive Emanuele Macaluso, intellettuale di sinistra e direttore del mensile Le nuove ragioni del socialismo nell'editoriale pubblicato sulla prima pagina del numero in uscita. L'assemblea programmatica è prevista dopo le primarie. E queste «si svolgeranno tenendo conto delle posizioni politiche che i candidati hanno iscritto nelle loro biografie. Biografie che - scrive Macaluso - lasciano tutto nell'equivoco». «Tuttavia nel paese la vita politica non si ferma». Così ad esempio sulla crisi economica in corso «le risposte di Rutelli e Bertinotti sono divaricate, quelle di Fassino non esprimono una linea per una battaglia comune». E complessivamente su questioni cruciali (dall'Unione europea, ai temi referendari, alla Rai dove se «Berlusconi gioca sporco, Prodi lo fa con ipocrisia») «non si delinea un'alternativa comprensibile». Tra le varie biografie, poi, ne manca una che esprima «posizioni del riformismo socialista europeo». Anche perchè nessuno si sente impegnato dal documento che istituisce le primarie, «più un atto notarile che una dichiarazione politica». Così se «Prodi dovrebbe essere sostenuto dai partiti della fantomatica Federazione riformista, tutti capiscono che pezzi della Margherita voteranno Mastella e pezzi dei Diesse voteranno per Bertinotti».

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