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E Forza Italia riunisce i blairiani d'Italia

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Va letto in questa chiave il convegno organizzato dalla Fondazione Free vicina a Forza Italia ma curato di fatto dal vicecoordinatore azzurro Cicchitto fissato per giovedì prossimo a Palazzo Wedekind. Il titolo è «Il riformismo nella Casa delle Libertà: riformismo liberal-socialista e riformismo cattolico» e l'agenda degli interventi è nutrita. Schierati tutti i big di Forza Italia a cominciare da Sandro Bondi a Marcello Dell'Utri, Renato Schifani, Gianfranco Miccichè, Maurizio Lupi, Guido Crosetto e Alfredo Biondi. Ma anche Giorgio La Malfa, Stefania Craxi, l'ex presidente della Confindustria Antonio D'Amato e il leader della Uil Luigi Angeletti. Il punto di partenza del convegno è proprio il discorso di Blair per l'apertura del semestre di presidenza britannica dell'Unione Europea. Ovvero l'alternativa che il premier indica tra due modelli di sviluppo: un'economia dinamica la cui dimensione sociale è fondata sulla capacità di creare ricchezza, aumentare la competitività per affrontare la globalizzazione; o un modello che, dice Blair, continua a mantenere venti milioni di disoccupati, una produttività inferiore a quella degli Usa e che crea meno laureati in materie scientifiche dell'India. Ma l'interrogativo che sta più a cuore a Forza Italia è quando Blair chiede se si vuole che l'Europa «punti a rafforzare l'alleanza con gli Stati Uniti, fondandola sui comuni valori di libertà e democrazia o se si preferisce una contrapposizione agli Usa per bilanciarne la potenza». E Forza Italia risponde subito che la Cdl «su queste questioni di fondo è istintivamente più vicina alla posizione britannica che a quella franco-tedesca». Il convegno si propone quindi di fornire una piattaforma di riflessione ma anche un terreno d'incontro comune a quel manipolo di «blairiani» come li definisce Cicchitto, che hanno scelto il centrodestra. Ma il richiamo non è solo ai socialisti. Forza Italia punta dritto anche al mondo del riformismo cattolico in aperta concorrenza con la Margherita e i centristi della sinistra. A sostegno della tesi della Cdl casa dei socialisti riformisti, ieri sono venute anche le parole di Prodi che ha duramente attaccato Blair fornendo al vicecoordinatore azzurro Fabrizio Cicchitto l'occasione per richiamare l'attenzione dei socialisti. Prodi sostiene che c'è una contraddizione tra quello che Blair dice e quello che poi fa. «Finora -argomenta Prodi- di fronte ad un'Europa non federale ma con istituzioni comuni, Blair ha sempre preferito l'Europa in cui ogni Stato mantiene poteri autonomi». Tanto basta per far dire a Cicchitto che l'attacco di Prodi a Blair «conferma l'ostilità di una larga parte dello schieramento di centrosinistra nei confronti del riformismo liberalsocialista, che il leader inglese rappresenta concretamente in Europa». Il vicecoordinatore azzurro sottolinea che Blair «persegue l'obiettivo della modernizzazione del modello sociale e del rinnovamento degli orientamenti politici europei. Questi obiettivi che noi condividiamo ampiamente, soprattutto dopo il rifiuto dei francesi e degli olandesi del trattato costituzionale europeo, sono necessari per determinare una svolta positiva nell'Unione europea». In contrapposizione, dice Cicchitto, «con le posizioni conservatrici rappresentate dal centrosinistra italiano». Ma non è tutto. Cicchitto fa anche osservare che dopo l'attacco di Prodi nessuna voce si è levata dalla sinistra a difesa del premier britannico; segno di una cesura tra il socialismo riformista europeo di cui Blair è il maggior esponente e la sinistra italiana.

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