«Non vogliamo un partito Ikea»
Nell'editoriale del numero di giugno-luglio, infatti, vengono già lanciati alcuni degli slogan che Follini ha offerto ieri alla platea del Palalottomatica. Compresa una lucida e dura arringa contro il «partito Ikea». Cos'è il partito Ikea? Per saperlo potete leggere Formiche, chiederlo all'inventore del termine (il direttore di Ideazione Pierluigi Menniti) oppure continuare a leggere. Il «partito Ikea», lo spiega l'arguta metafora, è una sorta di partito «usa e getta» buono solo per strappare qualche voto in più in chiave elettorale. E in questo si potrebbe trasformare, scrive Menniti, l'idea di partito unico lanciata da Silvio Berlusconi. Menniti fa un'analisi dettagliata della situazione politica attuale. «Siamo tornati - dice senza mezzi termini - al 1992». Cioè a quando la prima Repubblica crollò miseramente e iniziò l'esperienza, oggi ormai sul viale del tramonto, della seconda Repubblica. «Ci sono - scrive ancora Menniti - quasi tutti gli ingredienti: crisi del sistema politico, nascita di leghe e localismi, recessione economica, voti anti sistema» (vedi Vendola) e chi più ne ha più ne metta. In questo scenario disastroso, l'unica buona idea è stata proprio il lancio del partito unico che, però, non deve trasformarsi in un partito «usa e getta», ma piuttosto attingere a quelli che sono i due grandi modelli che lo hanno preceduto: il Ppe e il partito repubblicano Usa. Se partito unico deve essere, quindi, sarebbe opportuno operare una «contaminazione tra questi due modelli». Con un un'unica postilla: la leadership non si racchiude in «un solo uomo al comando».