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Prodi insiste sulle primarie: «Nessun rinvio»

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Le regole saranno le stesse usate per la consultazione in Puglia. La decisione nel vertice dell'11 luglio

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Almeno sembra questo l'orientamento all'interno dell'Ulivo, anche se la decisione verrà ufficializzata nel vertice dell'11 luglio con tutti i segretari della coalizione. La bozza di statuto già pronta, e utilizzata in Puglia, prevede: il versamento di un contributo per partecipare alla votazione; la dichiarazione di essere un elettore di centrosinistra e la presentazione di un documento di riconoscimento per impedire che una stessa persona voti più di una volta. Le votazioni dovrebbero tenersi nelle sezioni dei partiti dell'Unione. Ma il problema nel centrosinistra non sembra essere tanto quello di stabilire le regole quanto il convincere tutti i partiti a sottostare al diktat di Prodi che queste consultazioni siano un bene per l'Unione. Così ieri, mentre il portavoce del Professore, Richi Levi, si affannava a spiegare che «le primarie non saranno rinviate, le abbiamo chieste noi e ci crediamo perché sono una grande occasione di democrazia e di partecipazione», dall'altra parte Clemente Mastella, Oliviero Diliberto e il verde Paolo Cento davano sfogo a tutte le loro perplessità sulla necessità della consultazione. «Continuo ad essere contrario alle primarie, sono una farsa — ha esordito il leader dell'Udeur in un'intervista a Sky tg24 pomeriggio — Invito ancora Prodi a non farle, non hanno alcun senso politico e potrebbe uscirne indebolito con il solo 70 per cento dei consensi». Nettamente contrario anche Oliviero Diliberto: «Ritengo che le primarie siano inutili, il candidato leader c'è già è Romano Prodi, questa moltiplicazione di candidati dentro all'Unione rischia di indebolire Prodi per un verso e dall'altro rischia di farci fare tre mesi di campagna elettorale dentro il centro sinistra. Il nostro nemico è Berlusconi». Infine Paolo Cento. «Le primarie sono un formidabile strumento di partecipazione quando nascono dal basso. Sono invece uno strumento inadeguato e controproducente quando servono a ratificare la decisione sulla leadership della coalizione, decisione che già tutti i partiti hanno dichiarato di condividere attraverso l'indicazione di Romano Prodi». E allora, secondo Cento, «sarebbe forse utile un ripensamento». Intanto sul sito di Aprile, la rivista del correntone dei Ds, è in corso un sondaggio sulla primarie. E i primi dati non sono confortanti per Prodi: a lui vanno il 34 per cento dei consensi, a Bertinotti il 47 per cento.

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