Unione, fine della tregua
Primarie a rischio, la Margherita teme l'effetto Puglia
Nella riunione dell'esecutivo Dl di ieri mattina, infatti, secondo quanto hanno raccontano diversi partecipanti, si è affrontato il tema e sono stati sollevati parecchi dubbi sulle modalità di svolgimento. Innanzitutto, la Margherita non vede di buon occhio il cosiddetto «modello pugliese», quello che per le elezioni regionali ha visto prevalere il candidato di Rifondazione comunista Nichi Vendola. Il pericolo, fanno notare esponenti Dl, è quello di un pesante inquinamento che possa falsare i risultati. Elettori del centrodestra, per esempio, potrebbero andare a votare per Fausto Bertinotti e indebolire così la leadership di Romano Prodi. Chi voterà, dunque? Che caratteristiche deve avere chi si presenta alle urne? «Il modello più affascinante, e cioè quello della grande partecipazione popolare - spiega un membro dell'esecutivo - è anche il più difficile e pericoloso. Bisogna evitare che un bagno di folla possa trasformarsi in un bagno di sangue». Un nodo da sciogliere riguarda poi l'ipotesi di eleggere, nella stessa consultazione, anche i delegati che parteciperanno all'assemblea programmatica dell'Unione per dicembre. In questo caso, è l'osservazione, il peso dei partiti nelle primarie sarebbe di gran lunga maggiore, perchè tutti porteranno il maggior numero di elettori possibile per eleggere i propri uomini. Un altro tema sollevato riguarderebbe la necessità di evitare il proliferare delle autocandidature dei leader. Infine i Dl ritengono molto difficile che l'appuntamento possa realmente tenersi l'8 e il 9 ottobre. Il comitato guidato da Arturo Parisi, che dovrà definire le regole da sottoporre ai leader della coalizione, non si riunisce da tempo e la Margherita chiede che sia riconvocato il prima possibile. Proprio per fugare le voci intorno a possibili malumori sulle primarie sono scesi in campo i leader Dl. «Sono convinto che vincerà Prodi - ha detto sorridendo il responsabile economico della Margherita Enrico Letta - lavorerò perchè esca Prodi. Quelle primarie pugliesi sono state un insegnamento anche per noi». E poi, riguardo al proliferare delle candidature ha aggiunto: «La cosa peggiore nelle primarie sarebbe se ci fosse un solo candidato. Avere più candidati è un fatto positivo. Io auspico primarie aperte, sul modello della Puglia con una partecipazione molto ampia». Sulla stessa lunghezza d'onda Dario Franceschini: «Noi siamo assolutamente convinti che lo svolgimento di primarie aperte ai cittadini sia un'occasione straordinaria di mobilitazione e di rafforzamento della leadership di Romano Prodi. Per questo il partito è impegnato, con tutte le sue strutture, per svolgerle l'8 e il 9 ottobre». Una cosa è certa, da oggi l'Unione ha un problema in più.