Udc, lo scontro sarà sul partito unico

Anche se sa che raccogliere le firme necessarie (oltre 200) per presentarsi come candidato alternativo a Follini al congresso dell'Udc che si apre venerdì sarà impresa assai ardua. Ma lo scontro vero nel partito di Casini non sarà quello sulla segreteria — una riconferma di Marco Follini è abbastanza scontata — ma sul futuro del partito in quello che sarà nei prossimi mesi il centrodestra. In altre parole tra chi vuole una casa comune che si chiama Ppe italiano (Baccini e Follini), idea sostenuta anche in un articolo del bimestrale Formiche, rivista vicina al segretario, e tra chi invece è più orientato sul partito unico così come lo immagina Berlusconi (Giovanardi e i berluscones dell'Udc). La differenza non è da poco. Il primo progetto prevede infatti una unione solo tra Forza Italia e Udc, lasciando fuori, almeno per il momento, Alleanza Nazionale. Il motivo, spiegano i dirigenti a cui piace il progetto di Baccini e Follini, è semplice: nel Partito Popolare Europeo An non c'è, sta da un'altra parte. Quindi per avere cittadinanza nella «succursale» italiana dovrà prima farsi accettare nella formazione europea. Compito non facile, sottolineano, sia perché anche Berlusconi è stato costretto a fare anticamera prima di essere accolto nel gruppo di Bruxelles, sia perché la presa di posizione di Fini sull'ultimo referendum lo ha allontanato ancora di più alle idee-guida del Ppe. Giovanardi invece spinge per il partito unico voluto dal premier, progetto nel quale hanno uguale cittadinanza Forza Italia, An e Udc. Per il momento il ministro per i rapporti con il Parlamento si sta dando da fare proprio per raccogliere le firme necessarie (215 su 1913 delegati) a proporre la sua candidatura. «Vogliamo confermare che l'Udc è un partito democratico. E un vero partito democratico non può avere una sola candidatura alla segreteria», ha detto ieri Emerenzio Barbieri sostenendo l'iniziativa del ministro. «Certo il numero di firme necessario è altissimo, ma le candidature devono essere presentate sabato. Dunque vedremo cosa si può fare». Favorevole a una possibile candidatura di Carlo Giovanardi anche Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc e ministro per i Beni culturali. «Non sarebbe uno scandalo — ha spiegato — bisogna tuttavia valutare bene se esistono le condizioni per un congresso unitario, e mi sembra che queste condizioni esistono» ricordando che «Follini ha aperto al tema del partito nuovo». Quanto a Giovanardi, in sostanza, Buttiglione ha fatto capire che la decisione spetta a lui, anche se, per quanto lo riguarda, il ministro ha sottolineato di avere «il massimo rispetto per la battaglia politica che Giovanardi sta conducendo».