Carollo raduna i «dissidenti» del Veneto
Il totalizzatore sarà spento, i cavalli ancora nei box ma a quell'ora prenderà il via ugualmente una corsa: quella politica del nuovo «Movimento Veneto per il Ppe» creato da Giorgio Carollo, l'ex coordinatore veneto di Forza Italia sostituito da Berlusconi proprio all'indomani della vittoria alle regionali di aprile. Il movimento per ora raduna gli uomini che, nella spaccatura generata dal «licenziamento» di Carollo, si riconoscono nella linea dell'ex coordinatore. I «carolliani», nelle ultime settimane, hanno lavorato molto su questo progetto seminando proposte politiche e raccogliendo consensi. Di una cosa i promotori della nuova iniziativa politica sono certi: si parte da un ippodromo ma non si tratta di una scommessa al buio. Anzi. «Abbiamo un cavallo che può correre molto - ha spiegato Raffaele Grazia, uno dei sette consiglieri regionali carolliani - un purosangue che già raccoglie il tifo e l'incitamento della gente veneta, quella che ha bisogno di una politica che garantisca capacità di confronto e di discussione». Ed è proprio dalla base che il Movimento vuole trovare conferme, proponendo i valori propri del Ppe europeo e garantendo in cambio «una politica che non parta da scelte di pochi e calata dall'alto». Grazia ha confermato che «non esiste nessuna intenzione di presentarci alle politiche. Non è questo il nostro fine. Lo abbiamo chiamato movimento proprio perchè non è un partito. È un contenitore di persone che finalmente vogliono tornare a discutere e confrontarsi su problemi quotidiani». Nessuna preclusione alle adesioni ma qualche distinguo affiora naturalmente, così come qualche piccola polemica. All'incontro di oggi è stato invitato l'attuale responsabile veneto di FI Niccolò Ghedini, ma non il presidente del Veneto Giancarlo Galan.